I Musei siciliani e la rete: un idillio mancato. La storia di una grave défaillance, tutta in un volume appena uscito

Cultura 2.0. Quando l’arte sfreccia sul web e i musei si tengono al passo con i tempi. Un fatto normale, si direbbe. O che tale dovrebbe essere. E però, se l’Italia è abbastanza indietro in quanto a comunicazione per i beni artistico-culturali, specialmente per quel che riguarda la rete e le nuove tecnologie, la Sicilia […]

Cultura 2.0. Quando l’arte sfreccia sul web e i musei si tengono al passo con i tempi. Un fatto normale, si direbbe. O che tale dovrebbe essere. E però, se l’Italia è abbastanza indietro in quanto a comunicazione per i beni artistico-culturali, specialmente per quel che riguarda la rete e le nuove tecnologie, la Sicilia può davvero vantare un bel primato come fanalino di coda. Solo da pochissimi anni le istituzioni museali isolane hanno cominciato a dotarsi di siti web, strumenti ormai indispensabili per porgere al pubblico contenuti informativi e d’approfondimento; ma, nel complesso, la tendenza resta quella di una “negazione museale” (ovvero, prestazioni culturali e organizzative in genere molto deboli) e in tal senso di una “valorizzazione digitale negata”. Di tutto questo si occupa il saggio fresco di stampa di Elisa Bonacini, dal titolo La visibilità sul web del patrimonio culturale siciliano. Criticità e prospettive attraverso un survey on-line, corredato di un utilissimo strumento quale la “Guida multimediale ai siti siciliani sul web”.
Edito da Giuseppe Maimone Editore, il volume analizza in 300 pagine la qualità della comunicazione on-line del patrimonio culturale siciliano, attraverso un survey condotto su 14 portali (turistico-culturali, istituzionali e di tipo museale) e 442 siti di interesse culturale. Il risultato? Scoraggiante. Dati alla mano, grave risulterebbe la carenza imprenditoriale e manageriale del sistema culturale regionale in questo specifico ambito (e non solo in questo, aggiungeremmo…).
Novantasei le schede di websites museali (fra cui 10 musei interamente virtuali) contenute nella guida: materiale interamente accessibile tramite smartphone, grazie agli ormai immancabili QR codes. Ultime chicche, le quattro tavole sinottiche in appendice, dove è possibile trovare ulteriori curiosità, dagli indici di visibilità dei siti, ai servizi offerti al pubblico, fino  a tutti i numeri relativi a visite, click, flussi informativi, permanenza, indicizzazione.

– Helga Marsala

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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