Ancora italiani vincenti, mentre qui i musei chiudono. Raffaele Gavarro curerà la sezione italiana alla Biennale dell’Avana
Sembra un po’ un paradosso, ma a ben vedere non è così, anzi. I musei italiani chiudono, o quando va bene navigano a vista con ben poche certezze, soprattutto economiche ma non solo; e per converso i curatori nostrani mietono successi a livello internazionale, mai tanto come in questo periodo. In sostanza: qui la situazione […]
Sembra un po’ un paradosso, ma a ben vedere non è così, anzi. I musei italiani chiudono, o quando va bene navigano a vista con ben poche certezze, soprattutto economiche ma non solo; e per converso i curatori nostrani mietono successi a livello internazionale, mai tanto come in questo periodo. In sostanza: qui la situazione è tragica, inutile perder tempo, meglio gettarsi nella mischia globale. Ci limitiamo a citare solo gli ultimi notissimi casi: Francesco Manacorda chiamato a guidare la Tate Liverpool, Francesco Stocchi a far parte del team del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam.
A loro ora si aggiunge Raffaele Gavarro, che sarà uno dei commissari curatori della Bienal de La Habana, la cui undicesima edizione si terrà a Cuba dall’11 maggio all’11 giugno del 2012. La biennale, curata – con il titolo Pratiche artistiche e immaginario sociale – dal direttore del Centro d’Arte Contemporanea Wilfredo Lam, Jorge Fernández Torres, vedrà impegnati artisti e curatori da circa 40 paesi del mondo. “Il contatto con Fernández Torres – racconta Gavarro ad Artribune – avvenne durante la Biennale di Venezia dello scorso anno, quando lui passò per l’isola di San Servolo a visitare la mostra Il Caos. Fu molto colpito dalla tematica e dall’approccio, ed in seguito mi chiese di svilupparli per la mostra da presentare all’Avana”.
Nasce così il progetto espositivo rappresentativo dell’Italia, che avrà il titolo di L’Etica prima della forma – L’arte nell’epoca dei cambiamenti necessari (1.# Primi appunti dall’Italia), e gli artisti invitati saranno Flavio Favelli, Piero Mottola, Valerio Rocco Orlando, Marinella Senatore e Giuseppe Stampone. Oltre che una forma espositiva, la partecipazione del curatore e degli artisti alla biennale assumerà anche quella di un intervento diretto a La Habana, con un breve periodo di residenza in cui saranno organizzati incontri e interventi in città, nel tentativo di fornire ulteriori elementi al lavoro degli artisti e alle tematiche sotto osservazione.
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