Bologna Updates: non si sa se Silvia Evangelisti dirigerà la prossima Arte Fiera. Si sa invece che collaborerà con Renzo Piano per il grande progetto immobiliare di Sesto San Giovanni. Roba da 4 miliardi di euro…

Siamo nell’area ex Falck, a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’Italia. Qui, ormai da sette anni, sgomita tra le consuete difficoltà burocratiche, i piccoli e grandi scandali e gli impacci delle ditte promotrici, uno dei più significativi progetti di trasformazione urbana d’Europa. Un’acciaieria (spenta dalla metà degli anni Novanta) che andrà a tramutarsi in […]

Siamo nell’area ex Falck, a Sesto San Giovanni, la ex Stalingrado d’Italia. Qui, ormai da sette anni, sgomita tra le consuete difficoltà burocratiche, i piccoli e grandi scandali e gli impacci delle ditte promotrici, uno dei più significativi progetti di trasformazione urbana d’Europa. Un’acciaieria (spenta dalla metà degli anni Novanta) che andrà a tramutarsi in un nuovo quartiere, in nuovi servizi, in ettari di nuove aree verdi. Fin da principio il master plan del progetto è stato affidato all’architetto Renzo Piano e sembra che l’avvio reale dei cantieri, dopo un passaggio di mano societario e dopo il completamento delle bonifiche, si possa realisticamente avvicinare. Con l’obbiettivo di arrivare ai primi risultati nel 2015, in occasione dell’Expo che si terrà agli antipodi dell’area urbana di Milano.

Ma quale è il motivo per cui parliamo di questo gigantesco development immobiliare? Ne parliamo perché ci interessa la compagine di professionisti che sta seguendo la partita in questione. Ci interessa in particolare da quando è trapelato, proprio in questi giorni di Arte Fiera, che Silvia Evangelisti, direttrice della kermesse bolognese, lavorerà a fianco di Renzo Piano per quanto riguarda il coté artistico di questo nuovo quartiere che, una volta completato, potrà secondo gli analisti assumere un valore di mercato vicino ai 4 miliardi di euro.
Di cosa si occuperà la Evangelisti? Delle installazioni di arte pubblica tra nuovi palazzi e piazze? Del coinvolgimento di artisti e creativi nella progettazione esecutiva delle volumetrie immobiliari? Del trasferimento nell’area di gallerie, fondazioni e istituzioni culturali? Della nascita qui -anche dopo le difficoltà di un altro grande development milanese, quello di CityLife- di un museo d’arte contemporanea che funga da attrattore per chi poi dovrà comprar casa o stabilire la propria attività a Sesto San Giovanni?
Non è ancora dato sapersi e la direttrice di Arte Fiera resta molto abbottonata sull’argomento. E’ importantissimo però notare che, finalmente anche in Italia, i grandi sviluppatori immobiliari stanno entrando in una logica che intreccia le competenze e le aree di intervento. Comprendendo che non si può lasciare fuori una prospettiva contemporanea attraverso l’utilizzo degli stimoli provenienti dalle arti. C’è da augurarsi che molti altri escano dalla logica palazzinara e entrino nel nuovo corso: conviene anche a loro.

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Redazione

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