Euro in calo sul dollaro, e una nuova fame d’arte. Ecco perché i musei europei chiudono il 2011 a colpi di record di visitatori. Il caso Spagna

L’abbiamo fatto parzialmente per l’Italia, poi più dettagliatamente per la Francia: ora arriviamo alla Spagna, anche perché il combinato disposto fra tutti questi dati ci consente, o meglio ci sollecita, alcune riflessioni di carattere generale. Parliamo dei bilanci consuntivi dei musei, con i risultati in termini di visitatori per l’annata 2011. Che anche nello stato […]

L’abbiamo fatto parzialmente per l’Italia, poi più dettagliatamente per la Francia: ora arriviamo alla Spagna, anche perché il combinato disposto fra tutti questi dati ci consente, o meglio ci sollecita, alcune riflessioni di carattere generale. Parliamo dei bilanci consuntivi dei musei, con i risultati in termini di visitatori per l’annata 2011. Che anche nello stato iberico, come visto per la penisola e per i cugini francesi, sono largamente positivi, con aumenti percentuali che arrivano a sfiorare il 20%.
Come leggere queste notizie? Una prima riflessione non può che essere sul livello che unifica le tre fonti, ovvero sull’Europa: e sull’Euro, la cui svalutazione rispetto al dollaro Usa e ad altre divise internazionali ha probabilmente reso nuovamente accessibile, se non conveniente, per gli stranieri viaggiare nel vecchio continente. Ma guardiamo anche agli europei, che sono pur sempre i maggiori frequentatori dei loro musei. E con una certa soddisfazione notiamo quindi che, malgrado il momento di crisi, la popolazione tende a risparmiare su molti generi, ma non sulla cultura: contribuendo anzi ai risultati record dei musei.
Tornando alla Spagna, si parte da sua maestà il Prado, che ha chiuso l’annata con due milioni e 911mila visitatori, un nuovo record che supera i due milioni e 732mila dello scorso anno. Performance percentualmente ancora migliore quella del Centro de Arte Reina Sofia, che ha riportato 2 milioni 705mila visitatori, anche qui un record con un +17 per cento rispetto al 2010, quando i biglietti furono 2 milioni 313mila. Segno più anche per il Guggenheim di Bilbao, Spagna settentrionale, anche se solo di un uno per cento rispetto al 2010, risultato considerato comunque positivo dai responsabili, tenendo presente la congiuntura sfavorevole.

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Redazione

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