Gli indignados? Se hanno obbiettivi chiari e concreti, vincono. A Genova si farà il concorso per la nomina del direttore artistico del Museo di Villa Croce
Vista ora, la questione si può senz’altro presentare come una mobilitazione ante-litteram di ingignados culturali. Un movimento coordinato che però – a differenza dei tantissimi nati nei mesi successivi – aveva un obbiettivo ben preciso, e forse proprio per questo è riuscito a raggiungerlo. Il teatro dei fatti è Genova, e l’oggetto il Museo di […]
Vista ora, la questione si può senz’altro presentare come una mobilitazione ante-litteram di ingignados culturali. Un movimento coordinato che però – a differenza dei tantissimi nati nei mesi successivi – aveva un obbiettivo ben preciso, e forse proprio per questo è riuscito a raggiungerlo. Il teatro dei fatti è Genova, e l’oggetto il Museo di arte contemporanea di Villa Croce: per il quale un gruppo di art addicted di varia estrazione più di un anno fa mise on-line una petizione che sollecitava un concorso pubblico per la nomina di un direttore artistico.
La petizione e il dibattito sviluppatosi nei mesi scorsi sugli organi di stampa, e in particolare sul quotidiano Il Secolo XIX, hanno innescato un processo che si è concluso nei giorni scorsi, con la conferenza stampa indetta dal Comune di Genova con la Fondazione per la Cultura di Palazzo Ducale, in cui sono stati resi pubblici i risultati del lavoro condotto dalla Commissione provvisoria, che ha delineato le linee guida di un processo che porterà a Villa Croce un curatore professionale. Il modello concepito prevede una sinergia tra pubblico e privato che permetterà al Museo di rilanciarsi nei prossimi due anni con il sostegno economico delle attività del museo, e con il lancio di un bando che sarà reso pubblico entro gennaio.
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