Il Museo Riso? Può anche essere un maneggio, un caseificio o una rosticceria. Una riflessione sui “fatti di Palermo” dello scrittore Roberto Alajmo

Noi l’abbiamo chiamata la “Guerra Civile della Cultura a Palermo”. E lo abbiamo ripetuto più volte. Dunque di cultura, in qualche modo, abbiamo parlato. Lo scrittore Roberto Alajmo ha notato, tuttavia, che la stampa, soprattutto le cronache palermitane dei grandi quotidiani, hanno omesso di ricordarsi che Riso è, innanzitutto, uno spazio culturale. Da qui la […]

Noi l’abbiamo chiamata la “Guerra Civile della Cultura a Palermo”. E lo abbiamo ripetuto più volte. Dunque di cultura, in qualche modo, abbiamo parlato. Lo scrittore Roberto Alajmo ha notato, tuttavia, che la stampa, soprattutto le cronache palermitane dei grandi quotidiani, hanno omesso di ricordarsi che Riso è, innanzitutto, uno spazio culturale. Da qui la sua riflessione che vi proponiamo qui. Per continuare l’amplissimo e bellissimo dibattito che su Artribune si sta svolgendo ormai da giorni a riguardo.

Esercizio per casa: prendere le paginate intere che in questi giorni sono state riempite con le vicende di Palazzo Riso e sostituire la parola “Museo” con un’altra qualsiasi: Ospedale, Maneggio, Caseificio, Rosticceria. Palazzo Riso potrebbe essere l’insegna di qualsiasi attività, purché garantisca grandi rendite politiche ed economiche. L’unica cosa chiara, al momento, è che la partita si gioca su un piano extra-culturale, difatti nessuno parla di contenuti artistici. Così come è già successo in altri settori come la Sanità, si fronteggiano due sistemi di potere: quello Cuffariano-Miccichiano contrapposto all’equivalente Lombardiano. È in queste sabbie mobili che sprofonda qualsiasi discorso culturale.
Intorno all’arte contemporanea nel mondo si giocano somme economiche enormi, e Palermo è l’ultima delle provincie. Ma mentre altrove circolano molti sponsor privati, qui per realizzare anche l’ultima delle mostriciattole serve per forza uno stanziamento di fondi pubblici. A maggior ragione, quindi: molti soldi pubblici, moltissime manovre di potere. Sarebbe bello, nel groviglio di Palazzo Riso, poter sposare le ragioni di qualcuno. Al momento esistono buone probabilità che abbiano torto tutti.

Roberto Alajmo

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Redazione

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