Lo sappiamo, non sarà uno di quegli anni da ricordare in futuro in positivo. Ma davvero in questo 2011 è proprio tutto da buttare? Ecco l’anno appena concluso in dieci momenti-simbolo
A volte non abbiamo potuto fare a meno di notare un certo indugiare sulla sua condizione, un inseguire la comunicazione anche quando passava per vicende tristi, dalle violenze private all’arresto alla segregazione: ma questo non cancella il valore di un uomo che è assurto a simbolo della battaglia sui diritti civili e sulla libertà della […]
A volte non abbiamo potuto fare a meno di notare un certo indugiare sulla sua condizione, un inseguire la comunicazione anche quando passava per vicende tristi, dalle violenze private all’arresto alla segregazione: ma questo non cancella il valore di un uomo che è assurto a simbolo della battaglia sui diritti civili e sulla libertà della creatività in Cina. Per questo seguiamo la Power List di ArtReview, e apriamo il nostro à rebours del 2011 con Ai Weiwei…
Non servono troppe parole, né motivazioni preconfezionate. È stato sicuramente più criticato che lodato: ma – per quel che conta – la rassegna stampa del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia quest’anno peserà più di tutte le passate messe insieme. Comunque la pensiate, nel 2011 anche voi avrete di certo parlato, e spesso, di Vittorio Sgarbi…
Tutto ebbe inizio a Wall Street, ma presto crebbero ramificazioni artistico-culturali con obbiettivo MoMA, Frick, New Museum. Per poi propagarsi a macchia d’olio in tutto il mondo, anche in Italia, da Roma a Palermo, Venezia, Milano, Bologna. Chiamateli Occupy-qualcosa, chiamateli Indignados, i movimenti dal basso nel 2011 hanno risvegliato le questioni etiche nella cultura.
Il risultato c’è: bene o male, qui un po’ meglio, là un po’ meno incisivamente, il 2011 ha rilanciato due pezzi di storia dell’arte recente italiana come l’Arte Povera e la Transavanguardia. Cerimonieri, gli eterni rivali Germano Celant ed Achille Bonito Oliva.
Qualcuno dice: è uno di quelli che trova sempre la strada per restare a galla. Altri invece: è un esempio di quei rari casi in cui il merito vince sulle convenienze politiche. Certo verso la riconferma alla presidenza della Biennale, Paolo Baratta si è poi ritrovato trombato sulla carta dal ministro Galan, e poi ancora recuperato dal cautissimo Ornaghi…
Un anno nell’occhio del ciclone: calamita delle proteste dell’ala romana degli indignati culturali dopo la cacciata di Luca Massimo Barbero, il Macro è inaspettatamente uscito alla grande dall’impasse: prima la nomina del nuovo direttore Bartolomeo Pietromarchi, ora – è questione di giorni – la sospirata e indispensabile trasformazione in fondazione…
La banche, diciamolo, non godono attualmente del loro massimo momento di popolarità. Eppure si deve al più grande istituto di credito italiano, Intesa Sanpaolo, il “blitz” che ha donato a Milano un museo di primissimo livello come le Gallerie d’Italia. Un caso da manuale di mecenatismo privato nel patrimonio artistico…
Sembrava impossibile, sembravano due cose nate insieme e fuse inscindibilmente, e invece è successo: Gabriella Belli ha lasciato la direzione del Mart di Rovereto, per accettare una nuova sfida ai Musei Civici Veneziani…
Immancabile omaggio ai tanti che anche quest’anno ci hanno abbandonati: difficile ricordarti qui tutti, a memoria ci viene da pensare a Vettor Pisani, a due star Usa come Helen Frankenthaler e John Chamberlein, a Giovanna Cattaneo Incisa…
Lo facciamo: sfidiamo l’accusa di presunzione, e anche di malriposta autostima, ma rischiamo lo stesso. Il 2011 – 10 marzo – è stato anche l’anno della nascita di Artribune…
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