No, non è un errore: Francis Bacon ha ritratto anche (pochi) corpi femminili. Uno di questi va in asta a febbraio da Christie’s Londra
“Lo scarso interesse di Bacon verso il nudo femminile non implica che i pochi dipinti dedicatigli non siano passionali come i corpi maschili, che invece lo ossessionavano”. Così scrisse il critico David Sylvester, autorità assoluta quando si parli di Francis Bacon. Perché se ne parla? Perché il 14 febbraio Christie’s di Londra, durante la Evening […]
“Lo scarso interesse di Bacon verso il nudo femminile non implica che i pochi dipinti dedicatigli non siano passionali come i corpi maschili, che invece lo ossessionavano”. Così scrisse il critico David Sylvester, autorità assoluta quando si parli di Francis Bacon. Perché se ne parla? Perché il 14 febbraio Christie’s di Londra, durante la Evening sale dell’asta Post-War & Contemporary Art, presenterà un magnifico Ritratto di Henrietta Moraes. Nascosto in mani private per oltre 30 anni, il dipinto del 1963 – che ritrae l’amica e modella Henrietta – apparirà in asta per la prima volta.
La stima è di 23-30 milioni di dollari, ma come sono andate altre opere “femminili” passate sul mercato in anni recenti? Delle stesse dimensioni troviamo Portrait of Muriel Belcher, aggiudicato a €12.2m nel 2007; nel 2002 era apparso in asta uno studio per un ritratto della stessa Henrietta, aggiudicato a €6.6m, mentre un altro ritratto è andato invenduto nel 2008 con una stima di £5.5-7.5m.
Aspro nei colori e nella composizione, il dipinto che andrà sotto il martelletto il 14 febbraio si contraddistingue per una potente sensualità evidenziata da una pennellata carica che crea una figura voluttuosa. Il ritratto risale a un periodo di sperimentazione intensa, in cui Bacon investigava le proprietà della pittura e l’architettura della forma umana. Di questo punto di svolta fanno parte sette opere create nel 1963, tre delle quali fanno parte di collezioni museali: Louisiana Museum of Modern Art di Humlebæk, National Museum of Wales di Cardiff e Tate Gallery di Londra.
– Martina Gambillara
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