Art Hong Kong dà i numeri e lancia un curatore per i progetti speciali: ecco tutti i dati della prossima edizione. La prima “svizzera”…
Inutile ripeterlo: il mercato asiatico si sta imponendo all’attenzione internazionale come il più fertile del momento. E la fiera Art HK, alla sua quinta edizione dal 17 al 24 maggio prossimi, non è da meno, stando ai numeri che presenta per l’importante step che – come noto da tempo – segna un’importante svolta. Il nuovo […]
Inutile ripeterlo: il mercato asiatico si sta imponendo all’attenzione internazionale come il più fertile del momento. E la fiera Art HK, alla sua quinta edizione dal 17 al 24 maggio prossimi, non è da meno, stando ai numeri che presenta per l’importante step che – come noto da tempo – segna un’importante svolta. Il nuovo azionista di maggioranza della società promotrice Asian Art Fairs Limited è infatti MCH group, già titolare di Art Basel e Art Basel Miami. Mainsponsor si conferma Deutsche Bank.
Oltre duecentocinquanta le gallerie che già scaldano i motori, una cinquantina delle quali presenteranno unicamente artisti asiatici, in un progetto espositivo che li integra perfettamente con quelli occidentali. 35 gli espositori che faranno parte della sezione Art Futures, che – ca va sans dire – supporta gli emergenti. 37 sono i paesi rappresentati dagli espositori della fiera, di cui il 53% proviene dal continente asiatico e il 47% dell’occidente. Gli italiani? Massimo De Carlo, Galleria d’Arte Maggiore di Bologna, Lorcan O’ Neil, Lia Rumma, Brancolini Grimaldi e Francesca Minini. E per non farsi mancare nulla la fiera sceglie Yuko Hasegawa come curatrice di Art HK Projects, alla sua seconda edizione, che offrirà l’opportunità di vedere grandi sculture e istallazioni di artisti provenienti da tutto il mondo, come la migliore tradizione delle fiere d’arte, da Frieze ad Art Miami, insegna.
– Santa Nastro
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