Cinema e cultura omosex. Un premio e un film per ricordare Nino Gennaro, intellettuale maudit con la voglia di cambiare il mondo
Nino Gennaro (Corelone, 1948-1995) fu un intellettuale eclettico, coraggioso, anticonformista. L’ultimo dei romantici, idealista con l’anima selvatica, lo si ricorda come uno personaggio scomodo, sempre fuori dagli schemi: drammaturgo, poeta, regista, attore, ma anche attivista politico nel senso più nobile del termine, impegnato in una strenua battaglia in difesa dei diritti civili e sociali. Lui, […]
Nino Gennaro (Corelone, 1948-1995) fu un intellettuale eclettico, coraggioso, anticonformista. L’ultimo dei romantici, idealista con l’anima selvatica, lo si ricorda come uno personaggio scomodo, sempre fuori dagli schemi: drammaturgo, poeta, regista, attore, ma anche attivista politico nel senso più nobile del termine, impegnato in una strenua battaglia in difesa dei diritti civili e sociali. Lui, omosessuale dichiarato e genio del teatro, nato nell’ottusa provincia siciliana, radunò intorno a sé studenti, disoccupati, intellettuali, favorendo attraverso la cultura processi di consapevolezza collettiva. Niente di più prezioso, e insieme di più scandaloso, per un contesto filo-mafioso, perbenista, bigotto e omertoso, quale quello del Sud Italia degli anni ’70.
Alla memoria di Gennaro, comparso a soli 47 anni dopo una lunga lotta contro l’Aids, il Sicilia Queer filmfest (“Festival Internazionale di Cinema glbt e Nuove Visioni”) ha dedicato lo scorso giugno un premio annuale, rivolto a personalità del mondo del cinema distintesi per meriti nella diffusione della cultura queer e nella difesa dei diritti delle persone gay-lesbo-bisex-trans. Ad aggiudicarsi la prima edizione è stato Wieland Speck, cineasta tedesco, ideatore del Teddy Award, concorso riservato ai film a tema glbt, istituito 25 anni fa all’interno del Festival del Cinema di Berlino.
E c’è un piccolo cammeo filmico che documenta l’annuncio dell’istituzione del “Premio Nino Gennaro”, insieme alla cerimonia di premiazione: una scena di circa un minuto, inserita nel lungometraggio “La fine che non ho fatto“, portrait cinematografico dedicato dai giovani registi Ruben Monterosso e Federico Savonitto alla figura di Gennaro. L’opera, prodotta dalla Sede Sicilia del Centro Sperimentale di Cinematografia, è stata realizzata dai due studenti nell’ambito del laboratorio condotto dal regista Nino Bizzarri.
Per addentarsi tra le pagine di questa storia intensa, drammatica, scandita da straordinari chiaroscuri, il Centro Sperimentale di Palermo propone l’anteprima del film di Monterosso e Savonitto, in attesa di una seconda proiezione, prevista per il prossimo giugno tra gli special event del Sicilia Queer filmfest 2012. E intanto, un piccolo, efficace antipasto di 4 minuti arriva domattina su Artribune Television…
– Helga Marsala
“La fine che non ho fatto”
di Ruben Monterosso e Federico Savonitto
Martedì 7 Febbraio, ore 20.30
Centro Sperimentale di Cinematografia – Cantieri Culturali alla Zisa pad. n. 6
Via Paolo Gili 4 – Palermo
Introduce il film Alessandro Rais
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