I Beautiful Rebels di Ryan McGinley raccontano l’eco-fashion di Bono. Splendidi corpi e sciami di farfalle, per illustrare l’esprit Edun
Nemmeno 35 anni e un curriculum da fare invidia a un artista navigato. Ryan McGinley, americano del New Jersey, nel 2003 esponeva già in una collettiva al Whitney Museum e diventava Photographer of the Year per American Photo Magazine. E di anni, allora, ne aveva appena 25. Nel 2004 arriva una personale nientemeno che al […]
Nemmeno 35 anni e un curriculum da fare invidia a un artista navigato. Ryan McGinley, americano del New Jersey, nel 2003 esponeva già in una collettiva al Whitney Museum e diventava Photographer of the Year per American Photo Magazine. E di anni, allora, ne aveva appena 25. Nel 2004 arriva una personale nientemeno che al P.S.1, mentre nel 2007 l’International Center of Photography lo eleggeva Young Photographer Infinity Award. E via così, con una sequela di successi inanellati alla velocità della luce, tra mostre in musei e gallerie, pubblicazioni su riviste di tendenza e varie consacrazioni dall’art world che conta.
McGinley, sensibile al mondo del fashion, presenta in questi giorni il suo video promozionale realizzato per la campagna Spring 2012 di Edun, linea d’abbigliamento equo-eco-solidale lanciata nel 2006 dal leader degli U2 Bono, insieme alla moglie Ali Hewson e al designer Rogan Gregory. Al centro dell’incantevole art-spot, dal titolo Beautiful Rebels, c’è uno sciame di farfalle, per l’esattezza sei specie africane che svolazzano indisturbate tra gli splendidi corpi dei giovani attori. Una danza armonica ricama imprevedibili traiettorie nell’aria, decorando con grazia la pelle, i tessuti, i volti, le dita, le chiome.
Rallentato, quasi onirico, il movimento dei “ribelli” si accorda con il battere d’ali delle piccole creature variopinte, che sbucano a ripetizione dagli abiti, persino dalle labbra dischiuse. In un mix di sensualità e spiritualità, Il gospel di Majestic Arrows, If I Had A Little Love, fa da commento sonoro alle immagini, sospese tra accenti lirici e vocazione estetizzante.
Ma il lanciatissimo McGiney non è nuovo a questo tipo di progetti. Già nel 2010 aveva partorito un corto di 7 minuti per la storica griffe Pringle of Scotland, specializzata in maglieria deluxe: protagonista l’incantevole Tilda Swinton, immersa tra campi di grano, scampoli di Mare del Nord, rovine di vecchi castelli e verdeggianti praterie scozzesi.
Una formula decisamente azzeccata, quella dello short film d’artista che illustra lo spirito di un marchio. Soprattutto se a metterci estro e poesia è l’occhio di un ex enfant prodige come Ryan McGinley. Chapeau.
– Helga Marsala
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