Italiani, popolo di fotografi. Sette i premiati al World Press Photo vinto da Samuel Aranda. E c’è anche chi ha scattato la foto a Monti sulla copertina del Time
Dall’Afghanistan allo Yemen, continua a guardare a Oriente l’attenzione del mopndo della comunicazione. Anche della fotografia, anche del più importante premio mondiale di fotogiornalismo, come il World Press Photo. Lo scorso si era imposta la fotoreporter sudafricana Jodi Bieber, con una foto che ritraeva il volto sfigurato della dicottenne Bibi Aisha: quest’anno il primo premio […]
Dall’Afghanistan allo Yemen, continua a guardare a Oriente l’attenzione del mopndo della comunicazione. Anche della fotografia, anche del più importante premio mondiale di fotogiornalismo, come il World Press Photo. Lo scorso si era imposta la fotoreporter sudafricana Jodi Bieber, con una foto che ritraeva il volto sfigurato della dicottenne Bibi Aisha: quest’anno il primo premio assoluto va allo spagnolo Samuel Aranda, con l’immagine di una donna velata che sorregge tra le braccia un parente ferito dopo una manifestazione a Sanaa, la capitale yemenita, pubblicata dal New York Times. “Non sapremo mai chi è questa donna, che culla un parente ferito – ha dichiarato il presidente della giuria Aidan Sullivan -, ma insieme diventano l’immagine vivente del coraggio delle persone comuni che hanno contribuito a creare un capitolo importante nella storia del Medio Oriente”.
Grande attenzione a livello tematico alla primavera araba, ma anche ad altri eventi come il terremoto del Giappone. Complessivamente il World Press Photo ha premiato quest’anno 57 fotografi provenienti da 24 diversi paesi, selezionati tra gli oltre 5mila professionisti candidati, che hanno presentato più di 100mila foto. Sette gli italiani incoronati (lo scorso anno furono otto): due di loro, Alex Majoli ed Eduardo Castaldo, per immagini prese durante le rivolte di piazza Tahrir al Cairo, mentre sempre dedicata al Medioriente, ma alla Striscia di Gaza, è la foto premiata di Simona Ghizzoni. Sugli eventi giapponesi è invece centrato il lavoro di un altro vincitore, Paolo Pellegrin, dell’agenzia Magnum che poi è lo stesso che ha fotografato Mario Monti sulla copertina del Time questa settimana, mentre Emiliano Larizza ha vinto con un reportage da Haiti e Pietro Paolini per una foto realizzata in Bolivia; l’unico a guardare in casa Francesco Zizola, che ha lavorato in Sardegna.
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