L’arte? Fa stare bene. All’ospedale Sant’Anna di Torino nasce la Fondazione Medicina a Misura di Donna, il primo progetto è con l’Accademia Albertina
A Torino già l’ospedale infantile Regina Margherita aveva fatto da apripista ad iniziative di umanizzazione degli ambienti ospedalieri tramite operazioni artistiche (ricordiamo l’installazione Drom di Ferdinando Farina nel 2006, e il più recente intervento pittorico della Fondazione Anouk di Ginevra, entrambi resi possibili dalla Fondazione Forma). Ora a seguire il suo esempio c’è anche il […]
A Torino già l’ospedale infantile Regina Margherita aveva fatto da apripista ad iniziative di umanizzazione degli ambienti ospedalieri tramite operazioni artistiche (ricordiamo l’installazione Drom di Ferdinando Farina nel 2006, e il più recente intervento pittorico della Fondazione Anouk di Ginevra, entrambi resi possibili dalla Fondazione Forma). Ora a seguire il suo esempio c’è anche il Sant’Anna dove, all’interno del Dipartimento Universitario di Discipline Ginecologiche e Ostetriche, è ospitata la sede operativa della Fondazione Medicina a Misura di Donna, il cui Vice Presidente è Catterina Seia, attuale Direttore del Giornale delle Fondazioni de il Giornale dell’Arte e molto attiva, in qualità di cultural manager indipendente, nella ricerca di progetti di innovazione sociale attraverso la cultura.
Come dimostra proprio quest’ultima iniziativa, nata fondamentalmente su questa idea base: “L’ambiente di cura può ridurre il peso della malattia e accelerare i tempi di guarigione. I nostri ospedali devono essere luoghi di accoglienza, che rispondano ai desideri e alle aspettative delle donne e che garantiscano la massima sicurezza alle pazienti”. E per realizzare questo obbiettivo cosa c’è di meglio dell’arte? Così molte istituzioni culturali del territorio hanno accolto l’invito della Fondazione a realizzare progetti sociali nell’Ospedale: l’Accademia Albertina delle Belle Arti con i suoi studenti e neo-laureati, la Filarmonica del ‘900 del Teatro Regio di Torino, il Dipartimento educazione del Castello di Rivoli.
La prima collaborazione è stata la creazione con la Fondazione di un premio di committenza Anna e le altre, per la realizzazione di un’opera simbolica per l’Ospedale: un modo per coinvolgere i giovani in un’istituzione centrale per l’identità del territorio. Per la prima edizione, la commissione scientifica congiunta – Accademia e Fondazione – ha assegnato il premio alla giovane artista romena, ma torinese d’adozione, Cornelia Badelita. Domani – mercoledì 15 febbraio – ci sarà un incontro aperto alle istituzioni e al pubblico per presentare questa fattiva cooperazione e Artribune, ovviamente, non mancherà di farvi un dettagliato resoconto per meglio capire e approfondire l’argomento.
– Claudia Giraud
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