Caro amico ti scrivo. Dalla Svizzera l’ultima lettera di Lucio Dalla, morto dopo il suo concerto a Montreux
Molti dei frequentatori più abituali dell’artworld nostrano lo ricorderanno così, come lo vedete nella foto qui sopra: immerso fra il pubblico dell’incontro con Luigi Ontani, improbabile ma molto personalizzante maglioncino viola, immancabile berrettino a righe, rigorosamente lontano dalla prima fila, eppure circondato, quasi soffocato da amici ed ammiratori. E ovviamente nella sua Bologna, dove – […]
Molti dei frequentatori più abituali dell’artworld nostrano lo ricorderanno così, come lo vedete nella foto qui sopra: immerso fra il pubblico dell’incontro con Luigi Ontani, improbabile ma molto personalizzante maglioncino viola, immancabile berrettino a righe, rigorosamente lontano dalla prima fila, eppure circondato, quasi soffocato da amici ed ammiratori. E ovviamente nella sua Bologna, dove – nella Sala Borsa – si teneva l’incontro.
Quando leggerete queste righe, sarete già stati investiti dalle comunicazioni che unanimemente gli hanno riservato la prima pagina: per cui saprete già tutto dei dettagli, di come Lucio Dalla ci abbia lasciati oggi, a Montreux, in Svizzera, dove aveva appena tenuto quello che resterà il suo ultimo concerto. Per cui ora serve a poco capire il come e il perché: e sul personaggio, e sul suo ruolo nella cultura e nel lifestyle italico torneremo con più calma, quando la commozione avrà lasciato spazio alla riflessione. Per ricordare anche il suo legame a doppio filo con le arti visive, la sua collezione, per la quale non esitava a scommettere su artisti anche agli esordi, fino all’esperienza della galleria No Code, gestita in prima persona a Bologna. Per ora, resta solo da rileggere la sua ultima lettera…
– M. M.
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