Coniglioviola cerca contributi critici per un art-book. Pirata, accampato o artista? Il Pirate-Camp passa dalla pratica alla teoria
Sembrava un giochino, l’ennesima provocazione dell’artista di turno. Una trovata per attirare l’attenzione su di sé, nel marasma dell’ultima Biennale di Venezia, risucchiata dalla polemica fatta ad arte del Padiglione Italia. E invece il Pirate Camp/the Stateless Pavillion, campeggio itinerante per artisti dell’ex duo Coniglioviola (è rimasto solo Brice Coniglio a tenere in piedi il […]
Sembrava un giochino, l’ennesima provocazione dell’artista di turno. Una trovata per attirare l’attenzione su di sé, nel marasma dell’ultima Biennale di Venezia, risucchiata dalla polemica fatta ad arte del Padiglione Italia. E invece il Pirate Camp/the Stateless Pavillion, campeggio itinerante per artisti dell’ex duo Coniglioviola (è rimasto solo Brice Coniglio a tenere in piedi il progetto artistico), non solo è diventato subito un evento ufficiale della 54ma Biennale, ma si è strutturato nel tempo come un vero programma di residenza, con tanto di sponsor (Fondazione Cariplo) e collaborazioni istituzionali (l’Assessorato alle Politiche giovanili del Comune di Venezia, Art Enclosures – Residencies for visiting international artists in Venice a residency program for international artists, il Comune di Torino e il GAI).
Ora, l’associazione culturale Kaninchen-Haus – dietro cui si nasconde sempre Coniglioviola – dopo aver ideato questo artist-camp, destinato a offrire ospitalità a giovani artisti internazionali, ne ha pensata un’altra. Ed ecco arrivare un bando, rivolto a curatori e studiosi di ogni età e provenienza, per la raccolta di contributi critici da pubblicare in Pirate Camp Reader, un volume dedicato all’approfondimento dei temi legati al progetto. Gli autori saranno selezionati a fronte dell’invio (alla mail [email protected]) di un abstract di max 800 parole, che rifletta sul parallelismo pirata-accampato-artista e sulla condizione ambivalente di extraterritorialità (quella del pensiero, oltre che della residenza fisica). Il tutto da affrontare secondo la prospettiva positiva dell’indipendenza rispetto a un sistema, ma anche in chiave negativa, ragionando sui concetti di marginalità e invisibilità. Per partecipare c’è tempo fino al 30 marzo.
– Claudia Giraud
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