E fu così che gli aperitivi di architettura conquistarono il mondo. Prende avvio la quinta edizione di ArchitectsPartyo la
L’idea prese avvio nel 2008 da Firenze, città molto attiva -a dispetto della situazione urbanistica e del conservatorismo dilagante- per quanto riguarda il suo archi-world. L’idea, dicevamo, era quella di portare negli studi di architettura tutta quella gente che, pur interessata, normalmente non ci passa. Una party, una piccola festa, un aperitivo a partire dalle […]
L’idea prese avvio nel 2008 da Firenze, città molto attiva -a dispetto della situazione urbanistica e del conservatorismo dilagante- per quanto riguarda il suo archi-world. L’idea, dicevamo, era quella di portare negli studi di architettura tutta quella gente che, pur interessata, normalmente non ci passa. Una party, una piccola festa, un aperitivo a partire dalle 19. Con la scusa di vedersi, si osserva uno studio, si percepisce come i professionisti che lo popolano vi lavorano, si sbirciano i progetti alle pareti e i plastici. E si parla con il progettista, con i suoi collaboratori. Un modo come un altro, semplice e amichevole, per aprire un mondo che tanto aperto non è. Perché uno studio di artista, giusto per fare un raffronto, è sempre aperto per definizione, vive per essere aperto: ai curatori che devono selezionare, ai collezionisti che vogliono comprare, ai critici che debbono scrivere o ai direttori di museo che devono acquisire. Lo studio di un architetto molto meno, vive molto di più di una dimensione tecnica, professionale. Ecco dove quelli di Towant, i fiorentini che organizzano la cosa, sono andati ad agire. Ed ecco dove hanno avuto successo perché dal 2008 in poi l’idea si è allargata (eccellente anche la capacità di coinvolgere sponsor) a tutta Italia e poi a tutto il mondo.
In questi giorni, da Roma, parte la quinta edizione della fortunata serie che toccherà poi Parma, Milano, Ancona, Venezia… E poi a seguire New York, Parigi, Londra, Barcellona, Miami…
Nelle foto la prima serata, lunedì 26 maggio presso lo studio ABDR, uno studio che ha portato fortuna ad Artribune: la nostra primissima copertina, quella del numero zero, era dedicata ad un loro progetto (la Stazione Tiburtina, nella capitale), mentre un nostro recente numero speciale è stato dedicato al Nuovo Teatro di Firenze, sempre griffato ABDR.
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