Galleristi alternativi. Jonathan LeVine si traveste da Teletubby per raccontare la sua storia in un libro-catalogo. E c’è anche esilarante un book-trailer
Comprereste un’opera da un gallerista vestito come uno dei Teletubbies? Eppure, nonostante la mise, Jonathan LeVine è un dealer di successo. In più, non gli manca il senso dell’umorismo. Il gallerista americano, anche conosciuto come il “gallerista degli artisti”, nomignolo che sottolinea un certo raro spirito di fratellanza rispetto ai suoi compagni di viaggio, ha […]
Comprereste un’opera da un gallerista vestito come uno dei Teletubbies? Eppure, nonostante la mise, Jonathan LeVine è un dealer di successo. In più, non gli manca il senso dell’umorismo. Il gallerista americano, anche conosciuto come il “gallerista degli artisti”, nomignolo che sottolinea un certo raro spirito di fratellanza rispetto ai suoi compagni di viaggio, ha appena pubblicato un libro di ben 252 pagine intitolato Delusional. The Story of the Jonathan LeVine Gallery (Gingko Press, 2012). Un po’ catalogo un po’ autobiografia, il volume racconta la storia della carriera di LeVine, dagli esordi come editore di fanzine negli anni Ottanta, poi come curatore indipendente e infine, negli Anni Duemila, come gallerista, prima a Philadelphia e poi a New York.
Particolarmente interessato a forme artistiche considerate spesso minori come l’illustrazione, i fumetti e i graffiti, ha esposto – e talvolta scoperto – artisti come Doze Green, Ray Caesar, Shepard Fairey, Audrey Kawasaki, Gary Baseman, Camille Rose Garcia, Tara McPherson e Josh Agle (aka Shag).
– Valentina Tanni
www.jonathanlevinegallery.com
www.gingkopress.com/07-art/delusional.html
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