Incontenibile Zwirner. Sarà un autunno caldo per il mega gallerista newyorchese. Lavori in corso fino a novembre, poi nuovi spazi a Chelsea a Londra
Non c’è due senza tre. E non ama certo i numeri risicati David Zwirner, uno che nel 2010 stava al quarto posto nella Power List dell’arte stilata da Art Review. Aperta la sua prima galleria a SoHo nel 1993, si spostò a Chelsea nel 2002 e pochi anni dopo aumentava i metri quadri a disposizione […]
Non c’è due senza tre. E non ama certo i numeri risicati David Zwirner, uno che nel 2010 stava al quarto posto nella Power List dell’arte stilata da Art Review. Aperta la sua prima galleria a SoHo nel 1993, si spostò a Chelsea nel 2002 e pochi anni dopo aumentava i metri quadri a disposizione grazie ai nuovi spazi acquisiti al 519 e al 533 sulla 19esima strada. Ma non finisce qui. Un secondo spazio a Chelsea (di circa 3000 mq) è quasi pronto e, giusto per non farsi mancare niente, il big gallerist sta per inaugurarne un terzo a Londra. Ma andiamo per ordine. A New York, appena un block più in là della sua attuale sede, Zwirner sta costruendo una galleria all’interno di un garage a più piani, con una superficie di 9.000 mq su cinque livelli, di cui 1800 con un soffitto di 5 metri, progettato dell’architetto Annabelle Selldorf. Inaugurazione a novembre 2012, con i due maestri del Minimalismo Dan Flavin e Donald Judd.
Solo un mese prima, invece, l’avvio dell’avventura londinese: la galleria avrà sede dentro un edificio Georgiano del XVIII secolo, a 24 Grafton Street, nel cuore di Mayfair. Anche questo un progetto di Selldorf. L’artista a cui spetterà il compito di battezzare lo spazio sarà la star belga Luc Tuymans.
“I have many careers to worry about,” ha affermato Mr. Zwirner, per spiegare il motivo del suo lancio oltreoceano. Ma non è certo un caso isolato: Eykyn Maclean lo scorso mese ha inaugurato a St. George Street, zona in cui presto aprirà anche Pace, la galleria di Arne Glimcher; mentre Michael Werner, presente pure a Berlino, ha appena firmato per l’affitto di un edificio in Upper Brook Street a Mayfair. Il trend britannico travolge Nyc?
– Martina Gambillara
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