New York Updates: la fiera più indie? È Fountain, che prende il nome dal celebre ready made duchampiano. Tante foto, per curiosare tra 60 giovani e agguerrite gallerie
Ancora fiere, ancora giovani e lanciatissime gallerie, ancora un tripudio di energie creative indipendenti. Circa sessanta gli stand per la Fountain Art Fair, nata nel 2005 da un’idea di Lincoln Capla, David Kesting e John Leo, come piattaforma per i galleristi di nuova generazione, proiettai verso campagne di comunicazione particolarmente “toste”, alternative e spregiudicate. Un […]
Ancora fiere, ancora giovani e lanciatissime gallerie, ancora un tripudio di energie creative indipendenti. Circa sessanta gli stand per la Fountain Art Fair, nata nel 2005 da un’idea di Lincoln Capla, David Kesting e John Leo, come piattaforma per i galleristi di nuova generazione, proiettai verso campagne di comunicazione particolarmente “toste”, alternative e spregiudicate. Un primo esperimento improntato sul “do it yourself” e su una connaturata “freschezza”: se allora c’erano solo 3 gallerie di Brooklyn, oggi la fiera è cresciuta tanto ma mantiene, con orgoglio, il suo spirito libero e un po’ “grezzo”. Di nicchia, ma non fighetta.
Densa, affollatissima e zeppa di progetti d’artista, performance, show musicali, la fiera giunge quest’anno alla sua settima edizione e trova posto presso il 69th Regiment Armory sulla 68 Lexington Avenue a Manhattan, laddove nel 1913 risiedeva proprio l’Armory Show: in quell’anno e in quegli spazi Marcel Duchamp esponeva il suo celeberrimo orinatoio-icona. Da qui nome e logo della baby-fiera newyorchese.
Sbirciate tra angoli e corridoi, spulciandovi la fotogallery di Mario Bucolo, uno dei nostri inviati per questa Armory Art Week…
– Helga Marsala
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