Ornaghi, tempo scaduto: scegli il curatore per il Padiglione Italia della Biennale di Architettura, santo cielo! Mancano 150 giorni e siamo l’unico paese che non è partito a progettare la propria programmazione
Molti paesi hanno nominato il loro commissario sei mesi fa. Altri lo hanno fatto a cavallo del 2011 e del 2012. Tutti i grandi paesi, dagli Stati Uniti all’Australia passando per Francia e Regno Unico hanno archiviato la partita. Molti, anzi, hanno già pronta la mostra. Già, perché l’opening della Biennale di Architettura di Venezia […]
Molti paesi hanno nominato il loro commissario sei mesi fa. Altri lo hanno fatto a cavallo del 2011 e del 2012. Tutti i grandi paesi, dagli Stati Uniti all’Australia passando per Francia e Regno Unico hanno archiviato la partita. Molti, anzi, hanno già pronta la mostra. Già, perché l’opening della Biennale di Architettura di Venezia è previsto per agosto del 2012 e oggi siamo alla fine di marzo del 2012 e noi, il commissario per il nostro Padiglione nazionale, ancora non ce lo abbiamo. La situazione inizia ad avere del surreale e qualsiasi persona del settore che la commenta la definisce in questo modo: inspiegabile, surreale. Cosa sta aspettando Lorenzo Ornaghi? Cosa sta aspettando l’influente capo di gabinetto Salvo Nastasi? Perché non si occupano della questione? Perché girano voci incontrollate per cui potrebbe esserci un bando per la nomina del direttore (così si arriverebbe giusti giusti ad avere il nome una settimana prima dell’apertura della Biennale, salvo ricorsi)? Perché qualcuno addirittura è pronto a giurare che Ornaghi in persona si era fatto convinto che a dirigere la Biennale di Architettura ci dovesse pensare… Massimiliano Gioni?
Ci rendiamo conto della gravità della situazione o esageriamo noialtri? Perché se il neocommissario si sa già, ma non si dice, la cosa non è onesta. Se invece non si sa, la cosa è proprio folle poiché significa che, una volta nominato e presumendo che lo sarà entro il mese, il malcapitato avrà pochissimo tempo e la totale impossibilità di mettere in piedi un progetto qualitativamente all’altezza. Ma non è che, alla fine, come qualcuno suppone, l’intenzione è quella di non avere un Padiglione Italia alla prossima Biennale di Architettura?
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