Successi editoriali che fanno scuola. Tipo Artribune, giusto per dirne uno a caso. Ecco tutte le volte che, in un anno di vita, ci hanno chiamato a “insegnare” la nostra rivista
Un anno soltanto. Un pochino intenso, tuttavia. Ecco perché nel corso di questi dodici mesi di vita di Artribune non abbiamo mai fatto i tempo a fare il punto su alcune cose. Come ad esempio su un settore cruciale, strategico, centrale per mille altre cose: la formazione. Nella fattispecie “fare il punto” significa, per un […]
Un anno soltanto. Un pochino intenso, tuttavia. Ecco perché nel corso di questi dodici mesi di vita di Artribune non abbiamo mai fatto i tempo a fare il punto su alcune cose. Come ad esempio su un settore cruciale, strategico, centrale per mille altre cose: la formazione. Nella fattispecie “fare il punto” significa, per un istante, parlarne per quanto ci concerne in maniera autoreferenziale. Sì perché il gruppo che ha concepito, fondato e portato Artribune al successo è stato più volte, a dispetto del solo singolo anno di vita della testata, chiamato a raccontare, insegnare, spiegare, fare didattica attorno a questa avventura.
È successo così tante volte in così poco tempo che solo ora abbiamo modo di elencare, per chi fosse interessato alle nostre gesta. A settembre 2011 l’Officina di Ælia Media ha invitato Artribune ad aprire la sua scuola di giornalismo, con una riflessione specifica legata all’arte, tenutasi, nell’ambito del progetto di Pablo Helguera e della prima edizione del Premio per l’Arte Partecipativa, a Bologna nella storica sede di Villa delle Rose. Santa Nastro era lì. E sempre Santa Nastro, in ottobre, è stata invitata da Ada Fiorillo per presentare Artribune nell’ambito del convegno Lo stato dell’arte tra formazione e comunicazione. Volti scenari orizzonti della contemporaneità pensato per il Dipartimento di scienze storiche della cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea dell’Università di Ferrara.
Sia chiaro che stiamo trascurando tutti i momenti convegnistici puri, concentrandoci solo su quelli in ambito accademico e universitario. E accademico, ma allo stesso tempo informale, è stato il progetto ABContemporary, organizzato dall’associazione Arteprima presso il Macro di Roma (ora pronto a girare l’Italia) e dotato di una sezione dedicata alla comunicazione dove Valentina Tanni e Massimiliano Tonelli hanno preso spunto dal caso-Artribune per parlare di editoria d’arte e dintorni. Restiamo a Roma per accennare ad un altro educational, The Next Stop, che, questa volta presso il Maxxi Base, ha invitato Artribune (presente Massimiliano Tonelli) a presentare le proprie caratteristiche e che, dopo l’estate di questo 2012, replicherà l’invito per una piattaforma formativa dedicata specificatamente al publishing per la serie “come si fanno le riviste”.
Sempre nella capitale la Luiss, prestigioso ateneo confindustriale, ha visto protagonisti molti rappresentanti dello staff della testata. Nel Master of Art (attualmente in corso) Valentina Tanni ha un suo insegnamento (“Architettura e software per i beni culturali”) e Massimiliano Tonelli pure (“Editoria d’arte”), all’interno di quest’ultimo intervengono anche Massimo Mattioli e Marco Enrico Giacomelli il quale è stato anche invitato anche – rimanendo alla Luiss – al master Arts & Cultural Skills for Management.
Passando da Roma a Venezia eccoci al Corso in Pratiche Curatoriali e Arte Contemporanea organizzato dalla Galleria A+A – Centro Culturale Sloveno, dal Comune di Venezia, dall’Accademia di Venezia, dalla Bevilacqua La Masa e da Artribune appunto. Insomma, in un solo anno non solo ci siamo impegnati a implementare un modello funzionante, ma abbiamo avuto modo anche di divulgarne le caratteristiche, i segreti, i retroscena. Per tutti quegli studenti che domani potranno entrare nel vivacissimo settore dell’editoria culturale italiana.
aeliamedia.org
www.unife.it
www.arteprima.org
www.thenextstop.eucreative.luiss.it/
www.aplusa.it
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