Tamara de Lempicka e Paul Cézanne on sale. Christie’s e Sotheby’s si danno battaglia a colpi di capolavori. La grandeur primaverile dei due giganti del mercato
Christie’s e Sotheby’s continuano a passarsi la palla in termini di capolavori riscoperti, preannunciando una stagione primaverile esplosiva. Viene il dubbio, quasi quasi, che tutto questo ben di Dio l’abbiano tenuto pronto in attesa della ripresa del mercato, visto il trend positivo di questi ultimi mesi. Stavolta parliamo di un’opera elegantissima di Tamara de Lempicka, […]
Christie’s e Sotheby’s continuano a passarsi la palla in termini di capolavori riscoperti, preannunciando una stagione primaverile esplosiva. Viene il dubbio, quasi quasi, che tutto questo ben di Dio l’abbiano tenuto pronto in attesa della ripresa del mercato, visto il trend positivo di questi ultimi mesi.
Stavolta parliamo di un’opera elegantissima di Tamara de Lempicka, che andrà in asta il 2 maggio da Sotheby’s, mentre da Christie’s, l’1 maggio, si presenta un rarissimo acquerello preparatorio del celebre Joueurs des cartes di Paul Cézanne, il dipinto che pochi mesi fa ha fatto scalpore per i $250 milioni spesi dalla famiglia reale del Qatar che volle portarselo a casa (anzi, a Palazzo) a tutti i costi.
L’opera Nu adossé I di de Lempicka risale alla metà degli anni Venti, periodo in cui venne esposto nella sua grandiosa personale a Milano presso la Bottega di Poesia: si credeva fosse andato perduto subito dopo la mostra, perché non se ne ebbe più alcuna traccia. Anche nel catalogo ragionato, pubblicato nel 1999, sotto la foto dell’opera era riportata la dicitura “collocazione sconosciuta”. Il capolavoro sarà presentato nell’asta di Arte Impressionista e Moderna di Sotheby’s per una stima di $3-5 milioni, proprio dopo una serie di successi all’incanto realizzati dall’artista l’anno scorso, come i $ 6.6 milioni di La Dormeuse, oppure gli $8.5Le Rêve.
Quanto all’acquerello di Cézanne, invece, l’opera ha fatto la sua ultima apparizione nel 1953, per poi sparire nella collezione privata del texano Dr. Heinz F. Eichenwald, deceduto lo scorso settembre. Si tratta di uno dei sette studi preparatori della serie pittorica raffigurante i Giocatori di Carte, realizzati tra il 1890 e il 1896; acquisito probabilmente in una galleria di Berlino negli anni Trenta, fu portato dalla famiglia Eichenwald negli USA in seguito alle persecuzioni naziste. La stima calcolata da Christie’s è di $15-20 milioni.
Una curiosità. L’uomo raffigurato, seduto a un tavolo con la pippa in bocca, tutto preso dal gioco, è il giardiniere della famiglia di Cézanne, Paulin Paulet, che lavorava nella tenuta ad Aix-en-Provence. Paulin è l’unico personaggio che verrà rappresentato in tutti i dipinti della serie.
– Martina Gambillara
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati