Tutte le news di radio Macro. Primo multi-opening targato Pietromarchi (qui foto e videointerview con Maloberti), ma a tenere banco sono le tante novità del museo. E la Fondazione…

È il giorno del Macro. Perché è il giorno del multi-opening, con una diecina fra mostre personali, progetti speciali e rassegne di performance al via, secondo il nuovo programma elaborato con la direzione di Bartolomeo Pietromarchi. Il museo visto come “uno spazio aperto che offre al visitatore una pluralità di occasioni di scoperta, riflessione e […]

È il giorno del Macro. Perché è il giorno del multi-opening, con una diecina fra mostre personali, progetti speciali e rassegne di performance al via, secondo il nuovo programma elaborato con la direzione di Bartolomeo Pietromarchi. Il museo visto come “uno spazio aperto che offre al visitatore una pluralità di occasioni di scoperta, riflessione e relazione, mettendo in primo piano le proprie capacità di ascolto al servizio della città”. Ma anche perché l’occasione è buona per mettere a fuoco una serie di novità e ristrutturazioni funzionali, con una bomba – la più attesa – comunicata direttamente dall’assessore Gasperini.
Iniziamo dalle mostre: le avevamo anticipate, ci torneremo più avanti con recensioni e report, per cui in questa sede ci limitiamo a ricordarle, e ad illustrarle con un video e una gallery più ricca del solito, merito della mitica Valentina Grandini. Inaugurazioni dunque nella Sala Enel per le mostre di Mircea CantorSic Transit Gloria Mundi e di Marcello MalobertiBlitz, mentre nella Sala Bianca spazio al pèrimo step del ciclo Collezionismi, con la mostra Going Around the Corner. Percorsi dalle collezioni Berlingieri. Project Room aperta a due progetti, l’Omaggio a Vettor Pisani e Casting Jesus, di Christian Jankowski, mentre nella Hall campeggia il progetto speciale Plastic Bags, di Pascale Marthine Tayou. Al via anche i progetti Artisti in residenza: Studio in progress, con Carola Bonfili, Graham Hudson, Luigi Presicce, Ishmael Randall-Weeks, e MACROeo(electronicOrphanage) di Miltos Manetas.

Ma sono le tante novità emerse a caratterizzare ancora di più l’appuntamento romano. La ex Sala Bianca, dove era allestita la collezione, verrà dedicata alle mostre. Solo per questa prima uscita delle collezioni (con la mostra sulla raccolta Berlingieri) è stata montata qui la mostra dedicata ai collezionisti (che andrà invece stabilmente nella Sala Enel con le prossime in previsione). Ma la vera novità è il cambiamento strutturale di questi ambienti concepiti da Odile Decq come aperti e invece frazionati, per la creazione di quattro sale, dal neodirettore Bartolomeo Pietromarchi. Con addirittura un “cambio di destinazione d’uso” per una sala della vecchia ala che è stata accorpata alla nuova con una sorta di illusione ottico-architettonica. Ancora: il grande cancello su Via Reggio Emilia, dal quale per anni si è entrati al vecchio Macro, è stato riaperto e sarà percorribile per tutti gli orari di apertura delle mostre tanto che di fatto, da oggi, il museo è una strada (e una piazza) pedonale per il quartiere, considerando il livello di ingolfamento da traffico e sosta selvaggia della Zona di Porta Pia non è davvero poco anche per anziani, mamme-con-passeggino e ragazzi del muretto vari e eventuali.
Altre novità? I cataloghi: per scelta usciranno sempre e soltanto (Quodlibet, l’editore) a fine-evento perché avranno il compito di “documentare” le mostre che si “svolgeranno” al museo. Sono con ogni probabilità le determinazioni del nuovo capo dell’editoria del Macro, Stefano Chiodi. E mentre la fontana – altra news – ha iniziato stabilmente a funzionare e la grafica (l’avevamo notato in una news qualche anno fa, pur non sapendo il nome dello studio) è stata ristilizzata da quei genietti di Salotto Buono, la vera bomba l’ha sganciata l’assessore Dino Gasperini: “ho letto la prima intervista a Beatrice Bulgari – ha detto in conferenza stampa riferendosi all’articolo uscito su Artribune, – e posso confermare che domani la Fondazione Macro verrà formalizzata in Consiglio Comunale a margine dell’approvazione del bilancio”. E la dotazione finanziaria? “Questa per scaramanzia non la dico”, ha concluso Gasperini. Sembra proprio che sia la volta buona, ce la faremo?

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