Tutti i milioni di Lorenzo Ornaghi. Arrivano (tanti, pochi?) quattrini dal Cipe per Grande Brera, Palazzo Reale e Capodimonte di Napoli e Accademia di Venezia
E fu così, in una mattinata di inizio primavera, che finalmente il ministro Ornaghi, vittima di più di qualche manciata di nostri strali, è riuscito timidamente ad esultare. La riunione odierna (23 marzo) del Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, ha sganciato qualche euro su alcune, su parecchie questioni in sospeso afferenti, soprattutto, […]
E fu così, in una mattinata di inizio primavera, che finalmente il ministro Ornaghi, vittima di più di qualche manciata di nostri strali, è riuscito timidamente ad esultare. La riunione odierna (23 marzo) del Cipe, il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica, ha sganciato qualche euro su alcune, su parecchie questioni in sospeso afferenti, soprattutto, agli spazi espositivi pubblici e ai poli museali. In alcune partite la fiche che l’esecutivo ha puntato non è neppure tanto micragnosa, sempre se rapportata al settore.
La “dimostrazione del concreto impegno del Governo a favore della valorizzazione del nostro patrimonio culturale” inteso come “attore essenziale di un diverso modello di sviluppo” (giusto per dirla col prof. Ornaghi) prende avvio con 23 milioncini di euro puntati sulla storia tesa della Grande Brera. Entro dicembre il bando, dopodiché si cercherà a mettere mano a Palazzo Citterio e la ex Caserma Mascheroni. Per arrivare ai 76 milioni complessivamente stanziati dobbiamo aggiungere i 18 milioni che arrivano a Napoli, destinati al recupero di Palazzo Reale dove si dovrebbero ricavare nuovi spazi tra l’area all’aperto e le pertinenze. Insomma il grande maniero partenopeo dovrebbe aumentare considerevolmente gli ambiti aperti al pubblico. Si rimane a Napoli ma si sale in collina per i 7 milioni di euro con i quali il governo di Mario Monti punta a valorizzare Capodimonte, giardini compresi. Altri 7 milioni (il bando di gara deve essere realizzato entro dicembre, per non perdere i finanziamenti) sono tutti per le Gallerie dell’Accademia, a Venezia, per completare il progetto di recupero già da tempo avviato.
La lista si chiude con i finanziamenti, inferiori per entità ma non per importanza, destinati ai poli museali di Palermo, Taranto, Sassari, Cagliari e Melfi-Venosa. E poi c’è Reggio Calabria, con il Museo Nazionale Archeologico da completare, coi suoi Bronzi di Riace, la sua riqualificazione firmata ABDR e il suo cortile tutto made by Alfredo Pirri.
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