Un Turner Prize sotto la Madonnina. La Milano Contemporanea di scena In Bocconi: fra tanti propositi (sempre tali?) dell’assessor Boeri, esce fuori un progetto con Susan Philipsz
Avevamo preso spunto, in occasione della presentazione, per una piccola provocazione legata al fatto che Milano come nessun altro centro al mondo parla di continuo di futuro contemporaneo – che era anche il titolo dell’incontro odierno -, dedicandosi però poco al presente, specie a livello strutturale. Ma poi siamo comunque andati a vedere, per far […]
Avevamo preso spunto, in occasione della presentazione, per una piccola provocazione legata al fatto che Milano come nessun altro centro al mondo parla di continuo di futuro contemporaneo – che era anche il titolo dell’incontro odierno -, dedicandosi però poco al presente, specie a livello strutturale. Ma poi siamo comunque andati a vedere, per far sì che le nostre boutades non fossero mal indirizzate. E all’Università Bocconi qualcosa di interessante è uscito fuori, in effetti: l’Assessore alla Cultura Stefano Boeri ha delineano per Milano un futuro potenziale di museo esteso a tutto il territorio, un suo vecchio cavallo di battaglia. Secondo Boeri, a partire dagli spazi espositivi del centro città, fino alle costellazioni culturali periferiche (Biblioteche, Scuole Aperte e Teatri) è possibile individuare e sviluppare una produttività molecolare che coinvolga coralmente diversi soggetti culturali. Ma ancora mancano impegni e programmi concreti…
Più focalizzata Paola Nicolin – Comune di Milano e Università Bocconi -, che ha introdotto, a seguire, tre grandi progetti dedicati all’arte, percorsi che vedranno Palazzo Reale, il PAC e la chiesa di San Gottardo ospitare rispettivamente una grande mostra sugli anni Settanta, una personale di Alberto Garutti e un’installazione di Susan Philipsz, artista scozzese vincitrice nel 2010 del Turner Prize. A riportare l’attenzione sulle difficoltà di Milano, è bastato l’intervento di Pasquale Leccese: il presidente di Startmilano ha posto l’accento del convegno sull’incomunicabilità tra le istituzioni e la rete dissanguata delle gallerie private, introducendo, tra gli altri, voci e opinioni in merito di Gabi Scardi, Marina Pugliese, Alessandra Pioselli ed Ilaria Bonacossa. A seguire, verso le ore 13.00, i lavori sono proseguiti approfondendo i temi de Le produzioni con interventi di Patrizia Brusarosco (Viafarini Docva) e Paolo Rosa (Studio Azzurro); I bisogni della città: decentramento e inclusione introdotto da Anna Detheridge (Connecting Cultures) e Stefano Mirti (Interaction Design Lab).
– Ginevra Bria
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