Il futuro dei musei? Iniziate da Facebook. Morto negli Usa Neil Kotler, guru mondiale del marketing museale
Giunge, seppur in ritardo, la notizia della morte del guru del marketing museale Neil Kotler, spentosi dopo una lunga malattia ad Arlington (Virginia) a 70 anni. Kotler è stato il precursore della materia: sulla prima edizione del suo libro Marketing dei musei hanno infatti studiato decine di migliaia di studenti in tutto il mondo. Ha […]
Giunge, seppur in ritardo, la notizia della morte del guru del marketing museale Neil Kotler, spentosi dopo una lunga malattia ad Arlington (Virginia) a 70 anni. Kotler è stato il precursore della materia: sulla prima edizione del suo libro Marketing dei musei hanno infatti studiato decine di migliaia di studenti in tutto il mondo. Ha applicato con successo i concetti del marketing moderno, inventato dal fratello “star” Philip Kotler, ai musei ed al mondo della cultura in generale. Aiutando sia i piccoli e medi musei che i musei blockbuster ad essere sempre più orientati ai visitatori ed al contempo a generare profitti.
Neil Kotler ha sdoganato un concetto moderno di museo, più aperto alla fruizione del pubblico, pur mantenendo il fondamentale ruolo di custode della cultura. Tra il 2003 ed il 2005 Neil Kotler è stato molto presente in Italia: Palermo, Siena Torino, ma soprattutto Catania, dove è stato co-chairman di tre edizioni della conferenza mediterranea sul marketing e sulla comunicazione dei musei CulturMed, che poi ha avuto anche un’edizione maltese su invito, rivolto a Kotler, del Ministro per i Beni Culturali dell’Isola dei Cavalieri. In tali occasioni ospiti da tutto il mondo hanno potuto discutere e confrontarsi apertamente delle problematiche di settore.
Negli ultimi anni aveva diradato gli impegni accademici, concentrandosi sulla seconda edizione del libro Museum Marketing & Strategy, pubblicato nel 2008 e scritto con il fratello Philip e la moglie Wendy. Nel libro si scrisse per la prima volta su musei e social media, ed il volume servì come guida per gli operatori museali, visto che in quel periodo erano presenti su Facebook e con i blog non più di una diecina di musei al mondo.
– Mario Bucolo
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