La biblioteca del futuro? Digitale, europea e sensibile al fascino del fashion. A Firenze nasce la sezione moda di Europeana, tra i padrini anche Pitti Immagine e il V&A Museum
Che succede se 23 prestigiose istituzioni si mettono insieme e decidono di scommettere sul binomio internet e moda? Succede che a un parterre internazionale viene presentato Europeana Fashion (www.europeanafashion.eu), progetto triennale che condurrà alla nascita di un Portale europeo della moda. La sede è in Italia, a Firenze, dove nei giorni scorsi si è tenuta […]
Che succede se 23 prestigiose istituzioni si mettono insieme e decidono di scommettere sul binomio internet e moda? Succede che a un parterre internazionale viene presentato Europeana Fashion (www.europeanafashion.eu), progetto triennale che condurrà alla nascita di un Portale europeo della moda. La sede è in Italia, a Firenze, dove nei giorni scorsi si è tenuta la prima riunione operativa. Cofinanziatore dell’operazione è la Commissione Europea nell’ambito del Programma ICT Policy Support. Di che si tratta nel dettaglio? L’idea di partenza è quella dell’archivio informatico, una raccolta online di centinaia di migliaia di oggetti digitali, destinati a confluire nella Biblioteca Digitale dell’Unione Europea (www.europeana.eu). A selezionarli e condividerli sono le 23 Istituzioni di cui sopra: musei, biblioteche, collezioni audiovisive e archivi, appartenenti ai 12 Paesi che aderiscono all’iniziativa. Roba d’alto livello, che include, per intenderci, veri e propri colossi come Pitti Immagine e Fondazione Pitti Discovery, il Centraal Museum di Utrecht, il Victoria & Albert Museum, Les Arts Décoratifs di Parigi, l’Archivio Emilio Pucci e l’Archivio Missoni, lo Stiftung Preussischer Kulturbesitz di Berlino.
Ad oggi, il portale, che ha un’interfaccia in 29 lingue, offre un accesso integrato a 20 milioni di oggetti tra libri, film, opere d’arte e documenti, per circa 1.500 fornitori di contenuti. I temi? I più svariati, tutti legati alla cultura europea: un corpus immateriale a cui, entro marzo 2015, si aggiungeranno altri 700.000 file. Stavolta tutti inerenti al fashion world: abiti storici, accessori, fotografie, manifesti, disegni, schizzi, video, cataloghi, eventi, installazioni.
In questi decenni, importanti istituzioni culturali pubbliche e private d’Europa hanno svolto un grande lavoro di conservazione e tutela di quel patrimonio culturale rappresentato dalla moda, evidenziando i relativi sconfinamenti nelle arti visive, lo spettacolo, la sociologia, la comunicazione. Questo prezioso fondo diffuso, che è stato mappato e messo in rete, trova così un suo doppio virtuale nel progetto Europeana. Non luogo della memoria condivisa, per una consultazione estesa, democratica e intuitiva.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati