Mexico City Updates: prime impressioni a caldo da Zona Maco, la fiera di Città del Messico e una delle fiere più emergenti del mondo. Tanto che Art Basel ci starebbe facendo un pensierino
Ha aperto i battenti parlando di rivoluzione curatoriale di Pablo del Val. Ma se facciamo eccezione per la diversa disposizione di stand e ingresso, possiamo dire con certezza che di novità se ne sono viste ben poche, alla fiera Zona Maco 2012, a Città del Messico. Come al solito per i visitatori stranieri, che non sono […]
Ha aperto i battenti parlando di rivoluzione curatoriale di Pablo del Val. Ma se facciamo eccezione per la diversa disposizione di stand e ingresso, possiamo dire con certezza che di novità se ne sono viste ben poche, alla fiera Zona Maco 2012, a Città del Messico. Come al solito per i visitatori stranieri, che non sono la maggioranza, il colpo d’occhio più spiazzante cade sulla quantità di tacchi e chiome fluenti che affollano i corridoi. Ministri in gessato e curatori con pantaloni stretti e occhiali con montatura nera dominano la scena messicana.
Zelika Garcia, la Directora, sorride e fa egregiamente il proprio mestiere, accompagnata da Marc Spiegler. Si vocifera infatti che Art Basel voglia trasferirsi in Messico a breve stravolgendo le sorti del Maco che attrae sempre più americani e italiani. Cardi Black Box ha uno stand pulito e molto dedicato alla fotografia. Il cactus che domina la parete piace molto ai messicani e lo scatto è di Mario Ybarra, ci spiega Edoardo Osculati. Salon 94 propone la ceramista Francesca DiMattio, con due vasi stravolti e ammalianti. Dalla Spagna i veterani Travesia Cuatro continuano a promuovere il lavoro di José Davila, ovviamente ispirato ad Albers. Giocano in casa Kurimanzutto e OMR. I primi colpiscono per le sculture in cemento modellate all’interno di un sacchetto di plastica di Damian Ortega. Il risultato è riuscito, con tonalità che variano dal grigio al beige al nero: 80mila dollari l’una. L’altro lavoro interessante appartiene a Dr. Lakra, che altera fotografie antiche inserendovi i classici motivi erotici e violenti. Aldo Chaparro continua a esporre da OMR le sue visioni stropicciate in acciaio colorato, sui 20mila $.
Da Lisson, in pompa magna per staff e artist, risalta soltanto la Bomba de Petroleo di Allora e Calzadilla. Sarà questa la fine del petrolio, cementificato? Da Colonia la galleria Stefan Ropke espone vari lavori di Jordi Alcaraz che consistono in disegni con perforazioni e pittura e una cornice del XVII secolo. La palma la vince sicuramente FoxyProduction from New York City: c’è un’ottima pittrice, Sascha Braunig, che dipinge ritratti ipnotizzanti. Per il resto, conviene andare alle feste, dove ogni anno si scovano volti e “outfits” nuovi.
– V. R.
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