Milano Updades: qualche cosa sulla geopolitica delle gallerie a MiArt. Tipo, avete idea di quante gallerie di Roma ci siano in fiera?
Al di là della ovvia predominanza dell’area milanese con una altissima percentuale di gallerie, la suddivisione degli espositori di MiArt ha del curioso. Degli elementi simpatici, da analizzare e sviscerare. Qualche esempio? L’assenza delle gallerie di Bologna, l’assenza delle gallerie di Torino. Insomma le città che gravitano attorno a Milano e che stanno ad un […]
Al di là della ovvia predominanza dell’area milanese con una altissima percentuale di gallerie, la suddivisione degli espositori di MiArt ha del curioso. Degli elementi simpatici, da analizzare e sviscerare. Qualche esempio? L’assenza delle gallerie di Bologna, l’assenza delle gallerie di Torino. Insomma le città che gravitano attorno a Milano e che stanno ad un tiro di schioppo o, meglio, ad un’ora di Freccia (o di Italo), hanno per quest’anno dato forfait. Buona, invece, la compagine toscana tutto sommato. Ma la cosa più curiosa esce fuori analizzando la presenza dell’altra capitale d’Italia. Sapete quante sono le gallerie capitoline a MiArt? Una. Solo una. “E pensate” ci ha raccontato Marie-Laure Fleisch “che a Roma molti mi hanno anche criticato perché ho deciso di partecipare a MiArt e a causa dei troppi impegni e per una inaugurazione in contemporanea ho dovuto quest’anno rinunciare a The Road To Contemporary Art. Peccato che chi mi criticava non era mai neppure venuto in galleria”. Insomma, una presenza così sparuta, quella della gallerista romano-svizzera, da saltare all’occhio. “Ma quest’anno ho notato che Frank Boehm ha concretizzato un grande impegno organizzativo che mi ha convinta” ha concluso la Fleisch. C’è da chiedersi per quale motivo, a Roma, il neodirettore abbia convinto solo lei.
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