Parola d’ordine: tracciabilità. Anche nel mercato dell’arte. Ci sono archivi digitali e QR code alla base del progetto 4G – get your art connected
Se nella finanza i titoli di borsa devono essere tracciabili, perché le opere d’arte non devono sottostare a questo principio? In un momento in cui l’arte corre in soccorso alla finanza come territorio alternativo agli investimenti, perché non sviluppare degli strumenti innovativi per il mercato dell’arte? Queste le premesse usate da Edoardo Didiero, amministratore delegato […]
Se nella finanza i titoli di borsa devono essere tracciabili, perché le opere d’arte non devono sottostare a questo principio? In un momento in cui l’arte corre in soccorso alla finanza come territorio alternativo agli investimenti, perché non sviluppare degli strumenti innovativi per il mercato dell’arte? Queste le premesse usate da Edoardo Didiero, amministratore delegato di ArtNetWorth, società di consulenza operante nel mondo dell’arte, durante l’incontro di ieri ospitato nella sede della Banca Vontobel in Piazza Affari a Milano.
Scopo della conferenza stampa era quello di presentare il progetto 4G – get your art connected, un nuovo servizio di certificazione nato con lo scopo di garantire la tracciabilità e la trasparenza nel mercato dell’arte attraverso un’archiviazione virtuale delle opere d’arte. Come? Con i sempre più diffusi QR code, che stanno prendendo piede anche nell’ampliamento dei contenuti nell’arte. Tutte le informazioni di un’opera saranno accessibili attraverso un’etichetta olografica adesiva antirimozione, leggibile tramite PC o smartphone. Attraverso questo QR code l’utente potrà verificare le caratteristiche tecniche dell’opera e la presenza del certificato di autenticità, andando inoltre a supportare il processo di catalogazione e costruendo un archivio digitale.
Il progetto 4G era stato sperimentato durante Affordable Art Fair di quest’anno, grazie alla partnership di ArtNetWorth che per l’occasione aveva certificato le opere di un artista a scelta per ogni galleria partecipante.
– Martina Gambillara
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