A Firenze il nuovo Rinascimento è digitale. È tempo di Muv: da Kevin Saunderson a Guy Gerber, beat techno ed electro alla Fortezza Da Basso. Con un trionfo di star internazionali
Muv e il rinascimento digitale. Roba per intenditori, appassionati di arti elettroniche e suoni del futuro. Otto edizioni e non sentirle: più in forma che mai, il festival fiorentino, organizzato e prodotto dall’ Associazione culturale Muv insieme a Intooitiv organizzazione eventi, torna a fare faville, bombardando di frequenze anomale la Fortezza Da Basso, main location […]
Muv e il rinascimento digitale. Roba per intenditori, appassionati di arti elettroniche e suoni del futuro. Otto edizioni e non sentirle: più in forma che mai, il festival fiorentino, organizzato e prodotto dall’ Associazione culturale Muv insieme a Intooitiv organizzazione eventi, torna a fare faville, bombardando di frequenze anomale la Fortezza Da Basso, main location dedicata agli eventi principali, a cui si aggiungono altri spazi (Loggia del Pesce, Easy Living e Off Bar) per gli appuntamenti collaterali.
Fitto ed energico il palinsesto, che prosegue fino al prossimo 3 giugno. Qualche anticipazione? Giovedì 31 maggio arrivano i danesi Who Made Who, col loro disco-punk morbido e insieme iriverente, già al fianco di Daft Punk, Soulwax, Hot Chip e LCD Soundsystem: preview italiana dell’album Brigheter, uscito per Kompakt nel marzo 2012. Seconda special guest dell serata è Riva Starr, italiano trapiantato a Londra, qui con la sua ultima creatura, un progetto live chiamato Bateria Fantastica. E fantastici sono i featuring di questo disco: gente del calibro di Dj Sneak, Carl Cox & Jon Rundell, 2000 & One, Aldo Cadiz, Pirupa & Spada.
Il primo giugno è la volta di un israeliano, Guy Gerber, outsider col piglio chic&deep, stella della club culture mede in Asia, qualche anno fa entrato nel roster di Cocoon grazie nientepopodimeno che a Sven Väth. E ancora, i dj set di Nick Curly, resident allo Space di Ibiza, di Laura Jones, con la sua “melodic vision of house”, e di Ryan Elliott, in procinto di debuttare per l’ottima Ostgut Ton, insediandosi nel mitico Berghain di Berlino una volta al mese.
E da Berlino a Detroit il passo è breve e accelerato. Sabato 2 maggio overdose di techno con una line up da urlo. C’è dentro Kevin Saunderson, “The elevator of techno”, uno dei produttori americani più prolifici, per laucni il vero creatore della techno Detroit. E poi Octave One, con addosso vent’anni esatti di sperimentazioni, arrivati al Muv con un nuovo lp che ospita, tra gli altri, Luke Slater, Alter Ego, Ken Ishii, Alexander Kowalski. Ancora Ostgut Ton sul fronte berlinese, label raffinatissima, che qui rappresenta uno dei suoi alfieri, Marcel Fengler: bassi penetranti, vibrazioni oscure e beat ipnotici. In chiusura un’altra stella del firmamento electro-techno: Tobias, noto sopratutto per la collaborazione con Ricardo Villalobos.
E dopo la festa, anche un po’ di studio. Non manca la formazione, grazie al ricco menu di seminari, laboratori e concorsi dedicati alle nuove professioni della scena electro. Tra questi il workshop di Roberto Fazio dedicato al videomapping in 3D: videoproiezioni cucite addosso ad architetture e geometrie solide. E poi ancora lezioni di Ableton Live per i producer, di soundscaping o di clubbing photography, fino al seminario sui metodi di gestione degli eventi nella musica non pattern-based, curato da Simone Conforti del Conservatorio Cherubini di Firenze.
– Helga Marsala
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