Appunti di viaggio da Los Angeles. Un tour nella notte, raccontato da uno dei nostri corrispondenti oltreoceano. Blitz nella Night Gallery, pareti total black e apertura fino a tarda ora
Se New York non dorme mai, a Los Angeles ci si sveglia presto. Il sole, caldissimo, non ha pietà, e quando la notte avanza ci provano le insegne al neon e i fari delle automobili a illuminare le palme lungo gli ampi viali metropolitani. Ieri sera decido di sfuggire all’oscurità: mi lascio downtown alle spalle […]
Se New York non dorme mai, a Los Angeles ci si sveglia presto. Il sole, caldissimo, non ha pietà, e quando la notte avanza ci provano le insegne al neon e i fari delle automobili a illuminare le palme lungo gli ampi viali metropolitani. Ieri sera decido di sfuggire all’oscurità: mi lascio downtown alle spalle e guido verso nord, poi verso est, supero lo stadio dei Dodgers, alzo il volume dello stereo, vado avanti. Mi fermo, riparto, parcheggio, scendo dalla macchina. Mi sono perso, qui è buio davvero; meglio chiedere al tipo del camioncino dei tacos. Ecco la mia imprevista meta: Lincoln Heights, dal martedì al giovedì la Night Gallery è aperta fra le 22 e le 2. In questi stanzoni prima c’era un venditore all’ingrosso di palloncini colorati, festoni, piatti e forchette di plastica, quella roba che si usa per le feste di compleanno, gli anniversari, i matrimoni, i funerali.
Quando circa tre anni fa Davida Nemeroff ha preso questo spazio, su una cosa aveva le idee chiare: colorare le pareti integralmente di nero. Ma anche se tutto questo buio potrebbe riportare alla mente qualche macabra immagine dell’omonima serie televisiva degli anni Settanta (Night Gallery – Mistero in galleria), qui invece si festeggia, si beve, si fuma, si guarda una mostra e si chiacchiera con gli artisti, con un po’ di curiosi e persino con qualche nottambulo in ciabatte e pigiama. Collettive, personali, proiezioni, performance. La rotazione, curata da Davida e dalla sua collaboratrice, Mieke Marple, va dalle due settimane a un mese. Fino al 31 maggio c’è Group Shower, con lavori di Chris Hanke, Claire Kohne, Ari Marcantonio e Max Schwartz. Good night!
– Marco Annunziata
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