Grande opening a Palermo. Palazzo Branciforte torna al suo splendore e porta la firma di Gae Aulenti. Un museo della memoria siciliana, nel cuore della città. Ecco una carrellata di immagini
Un gioiello ingemmato nel cuore del centro storico palermitano. Una sfida importante, oggi celebrata dal capoluogo siciliano, mai come oggi animato da un prepotente desiderio di cultura, di spazi con una vocazione artistica, di luoghi in cui coltivare bellezza e pensiero. Una città sull’orlo di un preoccupante inabissamento culturale, finanziario, politico. Che prova, faticosamente, a […]
Un gioiello ingemmato nel cuore del centro storico palermitano. Una sfida importante, oggi celebrata dal capoluogo siciliano, mai come oggi animato da un prepotente desiderio di cultura, di spazi con una vocazione artistica, di luoghi in cui coltivare bellezza e pensiero. Una città sull’orlo di un preoccupante inabissamento culturale, finanziario, politico. Che prova, faticosamente, a ricostruire. E lo fa, in questa primavera di speranze e di progetti, anche con un opening straordinario come questo, al termine di un lungo e complesso cantiere. L’incantevole Palazzo Branciforte torna al suo splendore, finalmente riconsegnato alla collettività, dopo gli interventi di restauro firmati da Gae Aulenti. Uno spazio liberato, preso in cura, ripensato e riaffidato a una identità tutta nuova, nutrita di memorie salde, profondamente radicate nel tessuto urbano.
A sostenere l’oneroso di progetto di recupero e restyling è la Fondazione Sicilia, già Fondazione Banco di Sicilia, presieduta dal professor Giovanni Puglisi: l’immobile, acquisito nel 2005, si candida a diventare un hub strategico e un utile polo di aggregazione all’interno dell’antico “Quartiere della Loggia”, “riprendendo e ridando centralità ad una zona di Palermo ricca di bellezze e beni culturali, ma colpita dalle sciagure delle guerre e infestata da una qualità della vita sempre più degradata dall’abbandono civico e dall’incuria umana”.
I contenuti? Collezioni di grande valore storico, tutte legate alla tradizione culturale locale, riunite in quello che si definisce come un contenitore museale della ‘memoria siciliana’. Qui vengono convogliate, da oggi, tutte le Collezioni artistiche della Fondazione Sicilia (filatelica, numismatica, dei bronzi, di stampe e d disegni); e qui trovano dimora il Museo archeologico, la Collezione delle maioliche e la Biblioteca del Banco di Sicilia. Una chicca: spazio anche per l’eccezionale Archivio Giuseppe Spatrisano, allievo di Ernesto Basile, uno dei padri del Liberty palermitano.
Incantevole e assolutamente suggestiva la struttura lignea cinquecentesca, articolata da scaffalature, scale interne, palchetti, ballatoi, con quelle primitive “casseforti” in cui i palermitani lasciavano i loro oggetti: è questa l’ultima testimonianza del “Monte dei pegni di Santa Rosalia”.
Non solo conservazione però. Molto è stato investito per i servizi e per la creazione di aree riservate al dibattito culturale attuale: uno spazio, dotato di un innovativo auditorium con sistemi hi-tech, ospiterà ricerche e linguaggi creativi contemporane . A gestire il bookshop, l’“Emporio Branciforte”, è Civita Siclia, leader nella gestione dei servizi museali sul territorio. Infine, l’idea che non c’era e che conquista. Un programma di corsi e laboratori di cucina, tenuti da chef di punta del panorama nazionale, sarà curato dalla Scuola del Gambero Rosso, altro partner del progetto, insediatosi nel Palazzo con questa iniziativa di alta formazione enograstronomica, tutta nel segno del made in Italy: un virtuoso sodalizio tra arte, storia e cultura culinaria.
– Helga Marsala
Palazzo Branciforte, Via Bara all’Olivella, 2
www.fondazionebancodisicilia.it
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