La Habana updates: opening vivace e affollato per la mostra che rappresenta l’Italia alla Biennale cubana. Ecco foto e video
Si intitola L’etica prima della forma, la mostra curata da Raffaele Gavarro per l’undicesima edizione della Biennale dell’Avana. Una collettiva composta dalle opere di cinque artisti italiani che hanno trascorso una residenza di tre settimane nella capitale cubana, lasciando che il proprio lavoro di partenza, una specie di “nucleo italiano”, venisse cambiato e in alcuni […]
Si intitola L’etica prima della forma, la mostra curata da Raffaele Gavarro per l’undicesima edizione della Biennale dell’Avana. Una collettiva composta dalle opere di cinque artisti italiani che hanno trascorso una residenza di tre settimane nella capitale cubana, lasciando che il proprio lavoro di partenza, una specie di “nucleo italiano”, venisse cambiato e in alcuni casi completamente stravolto dall’esperienza in loco.
È il caso di Giuseppe Stampone, ad esempio, che ha realizzato un’installazione composta da un ciclotaxi, mezzo di trasporto tipico della città, usato perlopiù per trasportare i turisti, e da una grande mappa visiva composta da disegni e fotografie. E mentre Flavio Favelli ha coinvolto un pittore di insegne e manifesti locali, Piero Mottola ha usato come “materiale” il suono della città, che ha registrato e racchiuso in un’installazione audio. Valerio Rocco Orlando ha proseguito all’Avana il suo progetto di indagine sui sistemi educativi, andando a intervistare gli studenti dell’Istituto Superiore de Le Arti, campus in cui crescono i talenti artistici cubani. In mostra c’è anche il video di Marinella Senatore Noi simu, unico lavoro esposto nella sua versione originale per l’impossibilità dell’artista di essere presente a Cuba durante il periodo di residenza.
In attesa di approfondire il progetto della mostra con un’ampia intervista al curatore, che pubblicheremo nei prossimi giorni, eccovi intanto foto e video dell’affollato e vivace opening che ha animato gli spazi della Galeria Galiano in Avenida d’Italia.
– Valentina Tanni
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