Miliardario, playboy, fotografo, mecenate, collezionista. Da Sotheby’s a Londra va all’asta la mirabolante raccolta di Gunter Sachs
Oltre 300 opere che vanno dal Surrealismo al Nouveau Realism, passando per Pop Art, Art Deco, arredi e Graffitismo, con stime che vanno dai 50 sterline fino a 3 milioni di sterline, per un totale di oltre 20 millioni. Stiamo parlando della Collezione Gunter Sachs, una delle più importanti collezioni private mai offerte in asta, […]
Oltre 300 opere che vanno dal Surrealismo al Nouveau Realism, passando per Pop Art, Art Deco, arredi e Graffitismo, con stime che vanno dai 50 sterline fino a 3 milioni di sterline, per un totale di oltre 20 millioni. Stiamo parlando della Collezione Gunter Sachs, una delle più importanti collezioni private mai offerte in asta, che andrà sotto il martelletto il 22 e 23 maggio da Sotheby’s a Londra.
Gunter Sachs, fotografo ed influente collezionista degli anni ’60, nonché terzo marito di Brigitte Bardot, e playboy con prede come Soraya, ex-moglie dello Shāh di Persia. Scomparso a maggio 2011, Sachs era nipote del fondatore della Opel, mentre suo padre era il proprietario di Fichtel & Sachs, industria tedesca che produce motori per moto e accessori per le auto. Lavorò per Vogue e nel 1972 fece le fotografie per la prima copertina con un nudo. Nello stesso anno aprì una galleria ad Amburgo, nella quale organizzò la prima mostra europea dedicata ad Andy Warhol, di cui era amico. La sera dell’inaugurazione non fu venduta nemmeno un’opera e Sachs, segretamente, comprò metà delle tele esposte per evitare di dover confessare l’imbarazzante insuccesso all’amico Andy.
Il nucleo centrale della collezione è rappresentato dal gruppo di capolavori della Pop Art, da Andy Warhol a Tom Wesselmann e Roy Lichtenstein, che lui acquistò tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. La maggior parte delle opere furono comprate direttamente dagli artisti o commissionate da Sachs per il suo appartamento di St. Moritz, che lui stesso aveva concepito come “interior” ispirato alla Pop Art, con le opere messe come parte integrante dell’architettura e dello spazio. Non manca un ritratto di Brigitte Bardot realizzato da Warhol nel 1974, stimato £3-4 milioni, tratto da una fotografia scattata da Richard Avedon, anch’essa in vendita.
Poco dopo essersi trasferito a Parigi negli anni ’60, Gunter iniziò a frequentare molti artisti quali Jean Fautrier, César, Yves Klein, Arman, Salvador Dalí e Georges Mathieu, stabilendo i principi secondo cui avrebbe collezionato nei successivi 50 anni, ovvero supportando gli artisti che gli erano amici, comprando frequentemente le opere da loro e promuovendone l’attività e il valore grazie a mostre e vendite private. In catalogo anche un gruppo di fotografie scattate da Gunter Sachs in persona, e alcune importanti opere di Design del XX secolo, tra cui un gruppo di arredi di Diego Giacometti.
– Martina Gambillara
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati