Roma città aperta. Per un weekend il progetto Open House sguinzaglia i cittadini attraverso secoli di architettura capitolina. Ed è già tutto sold out…
A vent’anni dalla sua ideazione a Londra, dopo aver toccato dodici tra le più importanti città del pianeta, il progetto Open House sbarca a Roma. L’obiettivo? Riscoprire la capitale attraverso l’esperienza diretta della sua architettura. Dagli edifici storici, simbolo della città, a quelli contemporanei, espressione di cambiamento e futuro, più di 100 strutture, alcune delle […]
A vent’anni dalla sua ideazione a Londra, dopo aver toccato dodici tra le più importanti città del pianeta, il progetto Open House sbarca a Roma. L’obiettivo? Riscoprire la capitale attraverso l’esperienza diretta della sua architettura. Dagli edifici storici, simbolo della città, a quelli contemporanei, espressione di cambiamento e futuro, più di 100 strutture, alcune delle quali solitamente chiuse o a pagamento, saranno aperte gratis per tutto il prossimo week-end (5 e 6 maggio). Come pianificare il proprio percorso? Basta scegliere l’area di interesse – cinque in tutto – e selezionare il tragitto tra: Centro, Borghese-Flaminio-Prati, zona Termini-Tiburtina-Esquilino, quartiere Ostiense-Testaccio-Marconi e l’EUR. Ampia libertà di scelta e di percorso completati da 7 tour tematici guidati – purtroppo già tutti sold out – per scoprire alcune zone sensibili come il Villaggio Olimpico, il Foro Italico, il Quartiere Nomentano, l’EUR.
Aperti anche alcuni studi di architettura come Labics, Insula, Archea, Lazzarini Pickering, proArch bcd e Laudani Romanelli, un’occasione per vedere da vicino il luogo di lavoro e conoscere il team di progettazione. Se alcune location sono a ingresso libero, per molte altre è necessaria la prenotazione. Ed è già tardi perché, ad esempio, il Maxxi, la nuova Stazione Tiburtina, la Torre Eurosky e il Ponte della Scienza sono sold out da giorni. Per i patiti dell’architettura contemporanea, con accesso libero, c’è però il cantiere del Nuovo Centro Congressi – la nuvola di Fuksas -, gli Uffici McCann Erickson dello studio Labics e il Radisson Blu es Hotel di King Roselli. E per gli amanti della tradizione da non perdere è la visita ai sotterranei di San Lorenzo in Lucina, ma anche nella Chiesa dei Ss. Luca e Martina, a Santa Sabina e al Teatro dell’Opera.
– Zaira Magliozzi
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