“Villa Croce di Genova? Sono stato selezionato ma non andrò al colloquio”. Vincenzo De Bellis, superfavorito, si chiama fuori dalla corsa al museo ligure. Ecco gli altri pretendenti che sosterranno il colloquio
Il giorno in cui i responsabili del procedimento sceglieranno il nuovo curatore di Villa Croce, centro d’arte contemporanea genovese, ancora non lo sappiamo. Quello che invece sappiamo con una certa sicurezza è il giorno in cui i dieci selezionati (dall’insieme dei 64 che ci hanno provato) sono stati chiamati all’appello per sostenere il colloquio: quel […]
Il giorno in cui i responsabili del procedimento sceglieranno il nuovo curatore di Villa Croce, centro d’arte contemporanea genovese, ancora non lo sappiamo. Quello che invece sappiamo con una certa sicurezza è il giorno in cui i dieci selezionati (dall’insieme dei 64 che ci hanno provato) sono stati chiamati all’appello per sostenere il colloquio: quel giorno è mercoledì 16 maggio e, ecco il primo colpo di scena, a rispondere all’appello saranno in nove e non in dieci. Dopo qualche tentennamento, raggiunto al telefono da Artribune, Vincenzo De Bellis ha ammesso di essere lui il papabile a marcare visita. “Si è trattato di una decisione difficile, ma alla fine ho deciso di non presentarmi. Ho già avvertito il museo”, ci racconta il co-fondatore di Peep-Hole. Che continua spiegandoci come la scelta è stata presa per motivi “sia professionali che personali, ma anche per una riflessione sul bando che è stato proposto a Genova che ho il timore non dia la necessaria autonomia al Curatore (non Direttore Artistico come fatto intendere da qualcuno). Inoltre in questo momento ci sono dei progetti a cui sto lavorando da tempo e altri nuovi a cui inizierò a lavorare a breve che andrebbero in conflitto con il ruolo e non mi permetterebbero di trasferirmi in una città complessa e con una situazione politica e sociale delicata come Genova. Credo che nonostante il bando non lo contemplasse infatti chiunque sarà il vincitore dovrà risiedere con costanza in città per capirne le dinamiche e rappresentarle al meglio nel programma del museo”.
Il motivo del ritiro da parte di De Bellis, potrebbe essere lo stesso che ha convinto a non partecipare altri favoritissimi come lui alla poltrona (come Simone Menegoi o Alessandro Rabottini): non solo lo stipendio contenuto per un ruolo di queste responsabilità, non solo il budget non elevato per la programmazione, ma soprattutto quel titolo “curatore” che differisce moltissimo da “direttore” e che lascia presagire la presenza – gerarchicamente sovrastante – di un’altra figura che potrebbe mettere in discussione l’autonomia di chi la spunterà nel concorso.
Ma visto che non ci saranno Menegoi, Rabottini e De Bellis, chi si presenterà domani a Genova per convincere la giuria? I nomi sono, in senso buono, i “soliti” che in questi mesi fluttuano tra i tentativo di dirigere Artissima, la sfida di andare al Man di Nuoro e la suggestione di partecipare al bando per il Madre di Napoli: Luca Cerizza, Andrea Bruciati, Ilaria Bonacossa, Cristiana Perrella, Marcella Beccaria, Alfredo Cramerotti e la svizzera Christiane Rekade dovrebbero aver passato le eliminatorie. Come si dice in questi casi? Vinca il migliore…
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