All’ombra del contemporaneo, le aste londinesi fanno faville anche con la ceramica. Prezzi milionari e record da Christie’s per i vasi francesi di Picasso
Mentre il mercato puntava gli occhi sulle aste di arte contemporanea, sempre a Londra Christie’s il 25 e 26 giugno ha otteneva il 100% di venduto per una categoria che non ha nulla da invidiare ai mega record degli artisti del dopoguerra. Parliamo di ceramica, e in particolare delle ceramiche di Pablo Picasso della collezione […]
Mentre il mercato puntava gli occhi sulle aste di arte contemporanea, sempre a Londra Christie’s il 25 e 26 giugno ha otteneva il 100% di venduto per una categoria che non ha nulla da invidiare ai mega record degli artisti del dopoguerra. Parliamo di ceramica, e in particolare delle ceramiche di Pablo Picasso della collezione Madoura, 543 lotti che hanno totalizzato 8 milioni di sterline, quadruplicando la stima pre-vendita, senza contare che ben quattro opere hanno superato il record precedente di Picasso nella categoria. Grande occasione per i collezionisti di aggiudicarsi i pochi pezzi ancora rimasti nella collezione Madoura, l’atelier di produzione a Vallarius in Francia, fin dalla loro creazione.. Top lot – in un catalogo che schierava anche stampe, manifesti, fotografie e mobili – Grand Vase aux Femmes Voilées del 1950, edizione di 25, battuto a 10 volte la stima, arrivando a £733.650, nuovo record per le ceramiche di Picasso. Il record precedente risaliva al 2010, per Grand Vase aux Danseurs, con $414mila.
La collezione esitata apparteneva a Alain Ramié, figlio dei proprietari del laboratorio Madoura, Georges e Suzanne Ramié, grande amico e collega di Picasso e autore del catalogo ragionato sulla ceramica. Pablo Picasso aveva scoperto il laboratorio Madoura nel 1946, durante il festival annuale della ceramica di Vallauris, nel sud della Francia. Incantato dalle opere in mostra di Madoura, aveva voluto incontrare Georges e Suzanne Ramié, che lo invitarono a vedere il loro laboratorio. L’artista ne fu subito ispirato, e iniziò lo stesso giorno a modellare tre pezzi d’argilla. Un anno dopo, tornò a vedere le sue opere e, felicissimo del risultato, iniziò a lavorare con questo materiale e a sperimentare nuove tecniche con gli artigiani del laboratorio.
Negli anni ‘40 Vallarius divenne un importante centro per ceramisti e artigiani, frequentato già negli anni Venti da grandi personalità come Marc Chagall, Jean Cocteau, Gary Cooper e Richard Attenborough, portando un’atmosfera molto glamour nel paesino. Fu proprio a Vallarius che Picasso incotrò la sua seconda moglie, Jacqueline Roque, assistente di laboratorio a Madoura.
– Martina Gambillara
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