Basel Updates: Baloise Art Prize, cosa c’è di nuovo all’orizzonte? Poco o nulla, si direbbe. Vincono Simon Denny e Karsten Fodinger, giovani d’età ma non di idee
Tematiche stanche e ultra inflazionate. È questa la prima riflessione che verrebbe da fare, di fronte alle opere vincitrici del quattordicesimo Baloise Art Prize. Con successiva domanda: possibile che la giovane arte non sia premiata per l’innovazione e il coraggio, ma per conformismo e tradizionalismo? A quanto sembra, focus e temi di artisti più o […]
Tematiche stanche e ultra inflazionate. È questa la prima riflessione che verrebbe da fare, di fronte alle opere vincitrici del quattordicesimo Baloise Art Prize. Con successiva domanda: possibile che la giovane arte non sia premiata per l’innovazione e il coraggio, ma per conformismo e tradizionalismo? A quanto sembra, focus e temi di artisti più o meno giovani rimbalzano negli anni, nell’incapacità di orientarsi verso nuovi linguaggi, contenuti e metodologie d’analisi. Mentre il senso del termine “contemporaneo” si fa opaco, sfuggente. Possibile che si discuta ancora di televisione e di progresso tecnologico, come nell’installazione Channel Document del trentenne neozelandese Simon Denny? O che ancora si parli di iper-relazione, addentrandosi nei soliti territori di spazio, struttura, dimensione, limite, monumentalità e minimalismo, come nel lavoro del tedesco trentacinquenne Karsten Fodinger? Credevate di essere in un’era di trasmutazione digitale e fenomenologica? Eh No. È ancora il tempo de ripensamento sul ripensamento…
– Geraldine Zodo
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