Genk Updates: dagli spazi di Manifesta, ecco il video e la storia di una performance particolare. Ante Timmermans riflette sui rituali del lavoro. E per tre giorni indossa i panni di un impiegato
L’artista belga Ante Timmermans, classe 1976, per la nona edizione di Manifesta ha creato una performance/installazione ispirata al mondo del lavoro. Non si tratta, però, di una rievocazione dei minatori e delle loro fatiche, dentro l’ex complesso industriale di Waterschei; qui, l’attenzione è rivolta a quei lavoratori che si sono occupati dell’amministrazione dello stabilimento: è […]
L’artista belga Ante Timmermans, classe 1976, per la nona edizione di Manifesta ha creato una performance/installazione ispirata al mondo del lavoro. Non si tratta, però, di una rievocazione dei minatori e delle loro fatiche, dentro l’ex complesso industriale di Waterschei; qui, l’attenzione è rivolta a quei lavoratori che si sono occupati dell’amministrazione dello stabilimento: è per loro che Timmermans concepisce un intervento ad hoc.
Make a Molehill out of a Mountain (of Work) è una “site specific perfor(m)ative installation” in cui l’artista ricalca i gesti e i rituali propri del lavoro dell’impiegato: sempre uguali, metodici, ripetitivi fino all’ossessione.
Dalle 9 alle 17, come da regolare orario d’ufficio, le azioni vengono ripetute incessantemente: i fogli forati, timbrati, siglati, poi la catalogazione in archivio e infine l’accumulo dei residui di ogni foratura: una piccola montagna di coriandoli, che si deposita, foglio dopo foglio, su una scrivania.
La performance viene ripetuta solo per i tre giorni della preview. E per tutti coloro che dovessero visitare la Biennale nei prossimi mesi… C’è sempre questo nostro piccolo video-documento.
– Valentina Grandini
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