Il museo Van Gogh chiude i battenti. Clamoroso scoop? Macché. Solo una lunga pausa tecnica. E nel frattempo l’autunno si trascorre all’Hermitage
Vacanze tarde, programmate per fine settembre, magari con una refrigerante fuga verso Nord? Già in tasca un biglietto aereo per Amsterdam, ad esempio? Con tanto di immancabile itinerario turistico-culturale? E allora vi occorre una fondamentale dritta. Il Museo van Gogh, tappa obbligata di qualsiasi forestiero sbarcato nella capitale olandese, chiude. No, non definitivamente, ci mancherebbe. […]
Vacanze tarde, programmate per fine settembre, magari con una refrigerante fuga verso Nord? Già in tasca un biglietto aereo per Amsterdam, ad esempio? Con tanto di immancabile itinerario turistico-culturale? E allora vi occorre una fondamentale dritta. Il Museo van Gogh, tappa obbligata di qualsiasi forestiero sbarcato nella capitale olandese, chiude. No, non definitivamente, ci mancherebbe. Giusto una temporanea sospensione delle attività, dovuta a un piano di ristrutturazione che traghetterà il Museo verso le celebrazioni per i suoi quarant’anni. Il 25 aprile del 2013 l’edificio tornerà ad accogliere il suo pubblico, rigenerato da un sostanzioso restyling, con una grande mostra dal titolo Van Gogh all’Opera: un excursus raffinatissimo, dedicato al cuore pulsante del lavoro dell’artista, che ha alla base una lunga ricerca scientifica sui materiali utilizzati, sul suo processo di apprendimento e sulle sue fonti di ispirazione. Da non perdere.
Ma se ad Amsterdam ci andrete per l’appunto qualche mese prima, niente paura. Il museo chiude i battenti, ma non si dimentica dei suoi visitatori. Ed ecco che, provvisoriamente, s’inventa una migrazione coi fiocchi. Nell’attesa della sua rinnovata casa, Van Gogh se ne va a svernare in un’altra bellissima dimora, dove sarà spostata buona parte della collezione permanente. Al Museo dell’Hermitage, per l’esattezza, nell’ala “Keizersvleugel”, sarà allestita la mostra Vincent. Il Museo Van Gogh all’Hermitage, con circa 75 dipinti, una selezione di lettere, le bozze su carta e una galleria di oggetti: un grande corpus che consentirà di seguire, passo passo, il percorso del giovane pittore verso la maturità artistica. E potevano forse mancare i capolavori più noti? Nemmeno per sogno. Dipinti-icona come I Girasoli, i Rami di Mandorlo in Fiore, I Mangiatori di Patate o La Casa Gialla, saranno là, distribuiti lungo il percorso espositivo, per la gioia di turisti e ammiratori.
– Helga Marsala
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati