Macao scomparso? Quando mai. Stava in silenzio, ma solo per progettare il nuovo assalto frontale. Oggi l’ingresso all’Ex Seminatore di Viale Eginardo
Poche info, molto mistero, tutto via sms e social newteork. Macao è tonato a muoversi, oggi, a mezzogiorno, nel silenzio di un’operazione gestita con circospezione, senza proclami, senza troppo dire e troppo lasciar intendere. I primi segnali tra ieri sera e stanotte: semplicemente un invito web che dava appuntamento al Teatro Lirico, struttura comunale chiusa […]
Poche info, molto mistero, tutto via sms e social newteork. Macao è tonato a muoversi, oggi, a mezzogiorno, nel silenzio di un’operazione gestita con circospezione, senza proclami, senza troppo dire e troppo lasciar intendere. I primi segnali tra ieri sera e stanotte: semplicemente un invito web che dava appuntamento al Teatro Lirico, struttura comunale chiusa da anni in attesa di restauri. Lo slogan: Macao Vola. E una di quelle loro splendide grafiche, con l’efficacissimo logo e l’immagine di un cielo ricamato di rondini.
Un’altra occupazione? Un’assemblea cittadina? Un nuovo presidio? Questo si pensava. Ma così non è stato. Il Lirico era solo il luogo fisico di un appuntamento, in cui raccogliere forze, braccia, massa critica e informazioni. Un’altra architettura-simbolo, scivolata nell’incuria e nella dimenticanza, intrappolata in un assurdo limbo. Intanto, in nove punti disseminati per la città si svolgevano dei tavoli di lavoro, momenti preparatori all’azione del giorno.
Dal teatro di Via Larga ci si è dunque mossi verso Viale Eginardo 15, in zona Amendola. Qui si trova un ex vivaio, con serre, orti, boschetti e immensi viali alberati. Spazio pubblico – non è ancora ben chiaro se del comune o del demanio, forse un tempo proprietà privata – che versa in stato d’abbandono dal 2005. Già preda di un gruppo di occupanti, l’ex Seminatore fu sgomberato più volte dalle forze dell’ordine. Adesso pare che al suo interno ci vivano, accampati più o meno stabilmente, un gruppo di abusivi.
Macao arriva nel primo pomeriggio, entra e si insedia. Ma il grande giardino di Viale Eginardo non sarà la nuova fissa dimora dei macachi. Il gesto di oggi avrebbe giusto un valore simbolico di denuncia e lo spazio, ove al momento è in corso un’assemblea, funzionerebbe piuttosto come quartier generale provvisorio, da cui organizzare le successive mosse di questo lungo e accidentato processo.
Abbiamo sentito telefonicamente uno dei protagonisti della Macao story, che, nella concitazione generale, ci ha detto: “Questa è solo una base momentanea, non una destinazione ultima. L’ex seminatore è un buco nero nella città, su cui abbiamo voluto accendere un faro, ponendo l’attenzione su una delle tante aree urbane consegnate al degrado e dimenticate. E’ uno spazio difficile, non sicuro, che non è in grado di ospitare il progetto Macao…“. Tutto ancora in fase embrionale, dunque. Noi intanto vi diamo queste info fresche fresche, insieme alla prima foto arrivata dal posto. Presto nuovi aggiornamenti.
– Helga Marsala
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