Musica mutante per il Traffic Torino Free Festival. Elettronica, ma anche fotografia. Con la mostra dedicata a Leigh Bowery, performer nella Londra anni Ottanta
Ogni anno scatta il solito teatrino intorno a Traffic, fatto di “curiosità e apprensioni, per dirla con Max Casacci, Direttore artistico di questo Torino Free Festival. Un appuntamento con la musica (un tempo era rock, quest’anno elettronica mutante), giunto alla sua IX edizione, tra non poche difficoltà, numerosi cambi di location e incertezze fino all’ultimo […]
Ogni anno scatta il solito teatrino intorno a Traffic, fatto di “curiosità e apprensioni, per dirla con Max Casacci, Direttore artistico di questo Torino Free Festival. Un appuntamento con la musica (un tempo era rock, quest’anno elettronica mutante), giunto alla sua IX edizione, tra non poche difficoltà, numerosi cambi di location e incertezze fino all’ultimo secondo.
In breve, si riconferma piazza San Carlo per il main stage, dopo annunci e poi smentite di una possibile sede al Parco Dora, offerto invece alla rassegna musicale a pagamento Kappa Futur Festival. Non ci sono più grandi nomi di richiamo (è finita l’epoca di Patti Smith, Lou Reed, Nick Cave…) e ci sarà un giorno in meno di concerti. Il filo conduttore è la Londra dei ventenni-trentenni di oggi (gli XX, headliner della serata di venerdì 8 giugno, preceduti da James Blake) in dialogo con i giovani musicisti torinesi Drink To Me e Foxhound. Per concludere sabato 9 con gli Orbital, preceduti sul palco dai giovani Mount Kimbie.
Traffic conferma la sua natura interdisciplinare presentando anche quest’anno alcuni eventi collaterali, senza rinunciare in questo caso al giorno in più. Nella giornata inaugurale di giovedì 7 giugno si apre alle ore 19 al Circolo dei Lettori la mostra fotografica dedicata all’artista, performer e fashion designer australiano Leigh Bowery. Attraverso gli scatti di Fergus Greer e Johnny Rozsa viene raccontata la vicenda di uno dei più controversi e avanguardistici personaggi che abbia calcato le scene degli anni Ottanta, noto per l’immagine transgender e seguace dello stile new romantic. Quello stesso giorno prende il via al Blah Blah – meeting point del festival – anche la rassegna cinematografica London Calling. Completa il programma l’incontro, sempre giovedì 7 ma alle ore 21 al Circolo dei Lettori, con il critico e saggista Jon Savage, autore de Il sogno inglese, pluripremiata storia dei Sex Pistols e del punk nell’Inghilterra degli anni Settanta, e de L’invenzione dei giovani, saggio che indaga in maniera acuta e coinvolgente la nascita della nozione di “teenagers” nel XX secolo.
– Claudia Giraud
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