Come una caccia alla volpe. Jay Jopling si affaccia sulla scena brasiliana con la mostra di Gormley? E Gagosian lo segue a ruota, con una grande expo di scultura durante la fiera ArtRio
Come una Yalta dell’arte: tu ti prendi São Paulo, a me lasci Rio de Janeiro, però. È così che le big galleries globali seguono i trend economici in continua evoluzione: chi si ferma è perduto. E gli ultimi report parlano di un Brasile – ma un po’ tutta l’America Latina – in pieno boom economico, […]
Come una Yalta dell’arte: tu ti prendi São Paulo, a me lasci Rio de Janeiro, però. È così che le big galleries globali seguono i trend economici in continua evoluzione: chi si ferma è perduto. E gli ultimi report parlano di un Brasile – ma un po’ tutta l’America Latina – in pieno boom economico, pronto a recitare un ruolo da protagonista in questi anni che registrano la crisi dei tradizionali attori della finanza mondiale.
Pronti dunque ad “annusare” il business, con tanti nuovi ricchi e tante case ed headquarters da riempire di arte. Qualche settimana fa parlavamo di Jay Jopling, il boss della londinese White Cube, pronto a sbarcare a São Paulo, sponsorizzando una mostra di Antony Gormley. E la risposta di sua maestà, lo squalo Larry Gagosian, non si è fatta attendere troppo: arriverà a settembre a Rio de Janeiro, nell’ambito della fiera ArtRio, quando in un magazzino la galleria riproporrà una mostra già passata lo scorso anno nella sede di Parigi, con opere neoconcrete di artisti come Sérgio de Camargo, Lygia Clark, Amilcar de Castro, Hélio Oiticica, Lygia Pape, Mira Schendel. Sia questo spazio temporaneo, sia lo stand Gagosian in fiera, saranno progettati dalla designer brasiliana Claudia Moreira Salles.
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