La mia galleria? Continuerà a vivere al Reina Sofía. Entro il 2012 chiude a Madrid la mitica Soledad Lorenzo: ma il suo archivio andrà direttamente al museo
Chiudere un’attività, in Spagna, in questo momento storico, non vuol dire per forza essere vittime della crisi dilagante. Almeno non nel caso di Soledad Lorenzo, la mitica gallerista stanziata a Madrid, madrina assoluta, per fare un esempio – del recentemente scomparso Antoni Tàpies, un personaggio chiave nelle fortune di artisti come Julian Schnabel, Louise Bourgeois, […]
Chiudere un’attività, in Spagna, in questo momento storico, non vuol dire per forza essere vittime della crisi dilagante. Almeno non nel caso di Soledad Lorenzo, la mitica gallerista stanziata a Madrid, madrina assoluta, per fare un esempio – del recentemente scomparso Antoni Tàpies, un personaggio chiave nelle fortune di artisti come Julian Schnabel, Louise Bourgeois, Tony Oursler, Paul Mccarthy.
Nel suo caso, le saracinesche abbassate saranno una normale evoluzione “biologica”, a 75 anni è normale, “alla vita non si può chiedere troppo”, come ha detto lei stessa. Ma non si ritirerà certo a vita privata: il suo ricchissimo archivio artistico, raccolto a partire dal 1986, sarà acquisito e visibile al museo Reina Sofía di Madrid. Lo ha annunciato la stessa Lorenzo, nel corso di un tributo offertole da Artesantander nella inconsueta location della cantina del Riojano. “Lavoro come se la mia attività dovesse durare ancora per dieci anni”, ha confessato, indicando – un po’ a sorpresa – in Pablo Palazuelo l’artista che più l’ha influenzata nella sua carriera.
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