Masbedo, il film “Tralala” sbarca alla Mostra del Cinema di Venezia. Paesaggi e ritratti d’Islanda
Sono tra i protagonisti della prossima Mostra del Cinema di Venezia, nel cartellone delle "Giornate degli Autori". Un nuovo successo per i Masbedo, con un film che unisce osservazione della natura e riflessione sociale.
È il loro momento. Dopo l’evento all’ambasciata italiana durante l’ultima Biennale di Berlino e a pochi giorni dal debutto allo Strehler di Milano de “Il Rimedio della Fortuna”, di cui curavano l’ambientazione scenica, adesso una news di quelle che fanno la differenza, un altro goal per una carriera in piena ascesa. La comunicazione ufficiale arriva pochi minuti fa, durante una conferenza stampa alla Casa del cinema di Roma: Masbedo, infaticabile e raffinato duo di videoartisti italiani, al secolo Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni, tra il 30 agosto e l’8 settembre 2012 sarà tra i protagonisti della prossima Mostra del Cinema di Venezia, nel cartellone delle “Giornate degli Autori” o “Venice Days”, rassegna autonoma nata nel 2004 all´interno del Festival veneziano, sul modello della prestigiosa “Quinzaine des Réalisateurs” di Cannes. A meritarsi l’attenzione della commissione è stato il loro ultimo film, “Tralala“, prodotto da Rossofuoco. Cinquantadue minuti di emozioni nordiche, tra algide carrellate di paesaggi nebbiosi ed esplorazioni sensuali di sentieri di roccia e vapore, lungo l’isola vulcanica più grande del mondo: l’Islanda.
Un’isola che, geologicamente, si è originata dallo scontro tra la placca nord-americana e quella eurasiatica: la linea di congiunzione, ancora visibile, rappresenta un punto di frattura destinato a espandersi nei millenni, fino a spaccare l’isola in due tronconi. Questa soglia, chiamata “ground zero”, nell’opera di Masbedo si fa rappresentazione di quel prepotente il crack economico che colpì la popolazione islandese nel 2008. A sua volta, una suggestiva metafora dell’attuale declino del mondo occidentale.
Ed è proprio nel 2008 che i due artisti cominciarono a lavorare al film, realizzando una serie di progetti di videoarte durante i quattro mesi di permanenza in Islanda.
Lirismo geografico, dunque, ma che non muove da un interesse paesaggistico. E’ l’analisi sociale il vero cuore pulsante dell’opera. “Tralala“, nato come videoinstallazione a cinque schermi, è diventato un documentario sulla vita degli islandesi e sulla generazione dei “kreppa babies”, i “bambini della crisi”: storie di disagi, ricchezze, business, lavoro, rituali collettivi e frammenti in soggettiva, suddivisi per cantiche come in una commedia ultraterrena che mette l’uomo al centro di un turbolento viaggio nella Storia, al cospetto di Madre Natura.
– Helga Marsala
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