Quando la filosofia diventa Popsophia. A Civitanova Marche quattro weekend per riflettere sul vivere contemporaneo. Celebrando Steve Jobs, icona pop per eccellenza

La filosofia: una roba aulica, ostica, solo per menti speculative, appassionate di  spericolati aggrovigliamenti concettuali. E invece, la filosofia, può anche essere altro. Divulgativa, coinvolgente, alla portata di tutti, ma non per questo meno puntuale. Così, c’è la filosofia e c’è anche la pop-sophia. Sapienza del pop, da condividere in uno spazio allargato, confrontandosi sui […]

La filosofia: una roba aulica, ostica, solo per menti speculative, appassionate di  spericolati aggrovigliamenti concettuali. E invece, la filosofia, può anche essere altro. Divulgativa, coinvolgente, alla portata di tutti, ma non per questo meno puntuale. Così, c’è la filosofia e c’è anche la pop-sophia. Sapienza del pop, da condividere in uno spazio allargato, confrontandosi sui temi più caldi della contemporaneità.
Il festival Popsophia torna a Civitanova Marche con una seconda edizione succulenta, che si snoda attraverso quattro weekend, dal 12 luglio fino al 15 agosto, sotto la direzione artistica di Evio Hermas Ercoli. Protagonisti? Pensatori, critici, opinionisti e personaggi del mondo dello spettacolo (da Gianni Vattimo a Giulio Giorello, da Gene Gnocchi a Roberto Giacobbo, da Enrico Ghezzi a Antonio Gnoli) impegnati ad affrontare gli argomenti più svariati. Il tutto all’interno di una cornice espositiva ampissima, che include ben tredici mostre.

Tra queste un originale tributo a Steve Jobs e alla mitica Apple. A un anno dalla scomparsa del grande guru dell’informatica, “Il Vangelo secondo Jobs. Apple tra tecnica e filosofia”, curata da Sara Francia, corre lungo due binari d’indagine paralleli: quello tecnologico e quello estetico. La Jobs filosophy, patrimonio del sentire contemporaneo, mette insieme il principio del “more is less” e quel “think different” che ha connotato l’identità del marchio: pensare differente, non omologarsi, coltivare il genio, contrapporsi alla norma per cercare punti di rottura creativi. Tutto questo nel segno della semplicità, dell’intuitività, dell’agilità. E anche del seduttività. La capacità di generare desiderio passa da tutto questo. E Jobs ci ha costruito un impero. Tanto che quella piccola mela morsicata – forse un omaggio ad Alan Turing, che morì ingerendone una al cianuro – è ormai il simbolo di un’epoca: il radical chic che, orientando il trend, diventa oggetto di massa.

Filippo De Pisis Omaggio a Mancini 1932 Quando la filosofia diventa Popsophia. A Civitanova Marche quattro weekend per riflettere sul vivere contemporaneo. Celebrando Steve Jobs, icona pop per eccellenza

Filippo De Pisis, Omaggio a Mancini, 1932

Tra le molte esposizioni riunite sotto al cartello di Popsophia, anche un tributo al “realismo magico” di De Pisis, con trenta opere dell’eclettico maestro ferrarese, scrittore, pittore, dendy e appassionato osservatore della natura, a cui sono accostate tele di altri maestri dell’epoca, da de Chirico a Carrà, da SironiMorandi. E ancora, spulciando tra le molte proposte, le figure impossibili dell’artista svedese Oskar Reutersvaard, una galleria di omaggi a Marilyn Monroe, altra icona del pop, e l’installazione di Carlo De Mattia e Claud HesseBig Conscience”, a metà fra arte e neuroscienza.

– Helga Marsala

 www.popsophia.it

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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