Tra pop e postmoderno, Gianni Versace è il re di un’epoca. Il museo del Traje di Madrdid ne celebra l’anima classica. Memorie greco-romane, sotto il segno di Medusa

A voler trovare un simbolo del fashion made in Italy che incarni la new wave anni Ottanta e Novanta, il pensiero va, naturalmente, a lui, Gianni Versace, re delle passerelle internazionali, icona venerata dalle star. Uno di quelli che, più che riflettere lo spirito del tempo, hanno contribuito a orientarlo, a determinarne inflessioni e direzioni. […]

A voler trovare un simbolo del fashion made in Italy che incarni la new wave anni Ottanta e Novanta, il pensiero va, naturalmente, a lui, Gianni Versace, re delle passerelle internazionali, icona venerata dalle star. Uno di quelli che, più che riflettere lo spirito del tempo, hanno contribuito a orientarlo, a determinarne inflessioni e direzioni. Rivedere i video sgranati di vecchie sfilate, con le sue collezioni indossate dalle epiche top model di quegli anni – Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Linda Evangelista, Helena Christensen… – è come vivere un flashback fin nel cuore di un’epoca, tornare a sentire il battito più autentico di un indimenticabile milieu culturale e creativo.
Gianni Versace è il postmoderno in moda. Moltissime le contaminazioni e le collaborazioni con il mondo dell’arte contemporanea e del teatro, da Mimmo Rotella a Maurice Bejart, da Mario Schifano a Bob Wilson, da Julian Schnabel a William Forsythe. Nelle sue creazioni si fondevano, con una naturalezza e un’agilità proprie del genio, suggestioni e citazioni tra le più disparate: plasticismi barocchi innestati in un trionfo ipercromatico del pop, mentre scampoli di memorie classiche, arrivate dall’antica Grecia o dalla Roma imperiale, sbucavano in mezzo a  futuristiche sperimentazioni di tagli e dettagli, tra fibbie, maglie metalliche, ispirazioni bondage total black, pelle colorata e sete stampate con esplosive fantasie esotiche o animalier.

Capriccio by Gianni Versace copyright 2011 Philipp Scholz Rittermann Tra pop e postmoderno, Gianni Versace è il re di un’epoca. Il museo del Traje di Madrdid ne celebra l’anima classica. Memorie greco-romane, sotto il segno di Medusa

Capriccio by Gianni Versace – foto Philipp Scholz Rittermann

Ma è proprio l’anima classica di Versace a essere sviscerata nella mostra allestita fino al 14 ottobre al Museo del Traje di Madrdid, con la cura di Juan Gutiérrez. Il forte legame con la cultura greco-romana è lo spunto da cui parte questa “15 años sin Gianni Versace”, un tributo al maestro e alla sua vena mediterranea, che ha sempre palesato le forti radici con la tradizione. “Reggio è il regno dove è cominciata la favola della mia vita: la sartoria di mia madre, la boutique d’Alta Moda. Il luogo dove, da piccolo, cominciai ad apprezzare l’Iliade, l’Odissea, l’Eneide, dove ho cominciato a respirare l’arte della Magna Grecia”. Così si legge tra i cenni biografici dello stilista di origini calabresi. E in un documentario del ’92 era sempre lui a raccontare: Da piccolo vivevo in una casa sulla spiaggia, dove c’erano delle terme romane, con greche, mosaici, alcune sculture di Dyonisio. l’Italia era una colonia greca e questo è parte del mio background, è il solo legame che ho con il mio Paese. Io mi sento molto, molto classico in questo”.

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Da qui arrivano alcuni must del suo immaginario, dai sandali alla schiava ai drappeggi, dai motivi corinzi alle tuniche, fino a quelle greche che decoravano orli e accessori. Ma c’è, soprattutto, quell’inconfondibile testa di medusa dorata che aveva scelto come marchio: “La medusa è seduzione e io voglio sedurre la gente, mi piace sedurre donne e uomini”.
Un seduttore, un incantatore di folle. Che non smette di guidare il trend. L’eredità di Gianni Versace, ancora ovunque celebrata, continua a essere un serbatoio di stimoli per i fashion designer di oggi, avendo segnato una direzione di ricerca determinante nella storia dei segni e dei linguaggi creativi della contemporaneità.

–  Helga Marsala

www.museodeltraje.mcu.es

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Helga Marsala

Helga Marsala

Helga Marsala è critica d’arte, editorialista culturale e curatrice. Ha insegnato all’Accademia di Belle Arti di Palermo e di Roma (dove è stata anche responsabile dell’ufficio comunicazione). Collaboratrice da vent’anni anni di testate nazionali di settore, ha lavorato a lungo,…

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