“A 26 anni, non posso permettermi l’arte se diventa solo un costoso hobby”. E la crisi porta via ad Atene anche il fenomeno Harma Gallery
Quando aprì la galleria, nel 2007, in posizione prominente sulla Plaka, l’antico quartiere proprio sotto l’Acropoli, Elizabeth Louizou aveva solo 22 anni. Per qualche strana congiunzione astrale, fu da subito un successo: gli opening della sua Harma Gallery divennero appuntamenti immancabili di un’Atene che era ancora da bere, nessuno poteva mancare l’appuntamento nel dehors, drink […]
Quando aprì la galleria, nel 2007, in posizione prominente sulla Plaka, l’antico quartiere proprio sotto l’Acropoli, Elizabeth Louizou aveva solo 22 anni. Per qualche strana congiunzione astrale, fu da subito un successo: gli opening della sua Harma Gallery divennero appuntamenti immancabili di un’Atene che era ancora da bere, nessuno poteva mancare l’appuntamento nel dehors, drink in mano. Pittura, scultura, ,a anche gioielli e design. Per due anni il sogno funzionava, ottimi affari, posizionamento stabile fra i posti che contano nel contemporaneo ellenico. Poi a fine 2009 i primi segni di crisi, poi il precipitare degli eventi.
“L’arte è un bene di lusso – racconta ora Elizabeth al Guardian -. Quando le persone lottano per pagare beni di prima necessità, dalle bollette della luce alle tasse, devono fissare le loro priorità, e l’arte diventa la minima priorità…”. Per un periodo, con i prezzi scesi bruscamente, alcuni collezionisti sono tornati a farsi vedere, ma è stato un fuoco di paglia. Nel 2011 la presa di coscienza: l’unica via è la chiusura, sempre con un occhio alle novità politiche, ed economiche generali. Ora la fine di ogni speranza: “ho cercato di sostenere la galleria con un secondo lavoro, ma l’economia e il turismo solo peggiorati. A 26 anni, non posso annullarmi per tenere vivo un hobby…”.
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