Il centro del Mediterraneo? È Modica. Almeno per questa fine d’agosto. I Vespri di Marco Scotini reinventano la città, tra performance e arte urbana
Undici artisti provenienti da diverse parti del Mediterraneo si ritrovano a Modica per contribuire con diversi linguaggi a I Vespri, evento a cura di Marco Scotini. A produrre l’evento è Corrado Gugliotta, patron della lanciatissima Galleria Laveronica, già l’anno scorso protagonista dell’estate culturale iblea con il progetto realizzato da Adrian Paci a Scicli. Ispirandosi all’omonima […]
Undici artisti provenienti da diverse parti del Mediterraneo si ritrovano a Modica per contribuire con diversi linguaggi a I Vespri, evento a cura di Marco Scotini. A produrre l’evento è Corrado Gugliotta, patron della lanciatissima Galleria Laveronica, già l’anno scorso protagonista dell’estate culturale iblea con il progetto realizzato da Adrian Paci a Scicli.
Ispirandosi all’omonima opera di Giuseppi Verdi, e rievocando un celebre episodio che ha segnato la storia di Sicilia, Scotini trasforma la città in un teatro. Con il contributo di artisti e attori, viene riscritta una drammaturgia urbana che punta alla ricomposizione dello spazio sociale che ogni città del mondo ridisegna periodicamente: scenografia di nuovi coabitazioni tra residenti di ultima o di antica generazione. La tradizione incontra così l’innovazione, in una visione totale e performativa dell’arte urbana, con una azione lunga ventiquattr’ore, da tramonto a tramonto: cinque atti non-stop, in cui vengono coinvolti cantastorie, pupari, abitanti e migranti. Il processo artistico diventa spazio del pensiero, della memoria, della relazione.
Spiega Scotini, “L’idea della teatralizzazione urbana si svilupperà a partire dalle forme di rappresentazione che appartengono tanto alla tradizione siciliana che al presente sociale, e che accomuna centri e periferie: forme di ritualità collettiva, che trasformeranno la città in una grande agorà pubblica, saranno ripensate in rapporto a un’idea di partecipazione civica, di ricomposizione sociale, di nuove soggettività politiche che si confronta con l’attuale situazione insorgente del Mediterraneo, dal Nord Africa al Middle East”. Gli artisti provengono da Libano, Israele, Egitto, Libia, Croazia, Grecia, Cipro e Francia: Adelita Husny-Bey , Amir Yatziv, Igor Grubic, Celine Condorelli, Marianna Christofides, Roy Samaha, Eric Baudelaire, Wael Naureddine, Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, Stefanos Stivopoulos.
Un evento che s’inserisce in un nuovissimo scenario aperto dall’arte urbana, che scombina le dicotomie tra approccio “lirico” o “critico”, suggerito dalla critica americana. La performance di Modica si annuncia lirica e critica, insieme, emotiva e politica, con buona pace delle dicotomie: il viaggio di questi artisti rievoca specifiche circostanze storiche e quotidiane in chiave visiva, riflessiva, poetica. Al progetto hanno collaborato alcune realtà territoriali, coinvolte nelle varie fasi della produzione: dal C.O.C.A. Center Of Contemporary Arts, la Comunità Islamica e la Cooperativa Quetzal di Modica, alla Marionettistica Fratelli Napoli di Catania.
– Mercedes Auteri
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